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Le donne nella chimica: storia, premi Nobel

Il ruolo delle donne nella chimica attraverso la

Le donne hanno sempre giocato un ruolo significativo nella chimica, anche se spesso i loro contributi sono stati trascurati. Nel corso dei secoli, mentre molte donne erano impegnate nelle attività domestiche e agricole, alcune fortunate provenienti da famiglie benestanti potevano accedere all’istruzione. Tuttavia, la maggior parte di loro si dedicava prevalentemente alle discipline artistiche e umanistiche, piuttosto che a quelle scientifiche.

Dalla figura di Maria la Giudea all’evoluzione della chimica

Tra le prime figure di rilievo nella chimica troviamo Maria la Giudea, considerata la prima alchimista e inventrice del bagnomaria. Successivamente, l’avvento dell’era scientifica, numerose donne si sono dedicate allo sviluppo della chimica, pur rimanendo spesso nell’ombra. Nomi come Vera Yevstaf’evna Popova, Edith Ellen Humphrey e Julia Lermontova hanno contribuito con le loro ricerche e scoperte all’avanzamento della disciplina.

Il contributo delle donne alla chimica

Ellen Henrietta Swallow Richards è una delle figure di spicco che si è distinta per i suoi studi sulla qualità dell’acqua e dell’aria. Queste pioniere hanno lavorato in vari paesi e campi della chimica, spesso mettendo a repentaglio la propria vita per progredire nella scienza.

Il riconoscimento attraverso i Premi Nobel

Nonostante le difficoltà e le sfide incontrate, cinque donne hanno vinto il Premio Nobel per la Chimica, tra cui la celebre Maria Skłodowska Curie nel 1911. Questi riconoscimenti hanno contribuito a mettere in luce il valore e l’importanza dei contributi femminili nel campo della chimica.

In conclusione, le donne hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della chimica nel corso della storia, purtroppo spesso nell’ombra rispetto ai colleghi maschi. Tuttavia, grazie al loro impegno e alla loro dedizione, hanno aperto la strada a future generazioni di scienziate.

Scoperte delle Donne nella Chimica: Un Esempio di Eccellenza Femminile

Le donne hanno fatto importanti contributi alla scienza nel corso della storia. Alcune ricercatrici hanno lasciato un segno indelebile nel campo della chimica, come dimostrano le scoperte di alcune scienziate di grande talento.

Irène Joliot-Curie (1935)

Irène Joliot-Curie, figlia di Marie e Frédéric Joliot, fu una scienziata che nel 1935 riuscì a realizzare la trasmutazione di alcuni elementi in isotopi radioattivi sintetici come il e il polonio, scelto in onore del suo paese natale.

Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin (1964)

Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin, biochimica e cristallografa britannica, nel 1964 determinò la struttura di biomolecole utilizzando la tecnica di diffrazione dei raggi X. Durante il periodo tra il e il 1949, riuscì a determinare la struttura del primo antibiotico conosciuto, la penicillina.

Ada E. Yonath (2009)

Ada E. Yonath, biochimica e cristallografa israeliana, è nota per i suoi studi sulla struttura e la funzione dei ribosomi. Oltre alla sua attività scientifica, ha anche espresso il suo impegno per la pace, chiedendo il rilascio dei prigionieri terroristi di Hamas per evitare danni a Israele e ai suoi cittadini.

Frances Hamilton Arnold (2018)

Frances Hamilton Arnold, biochimica e ingegnere statunitense, si è distinta per le sue ricerche sugli enzimi, i peptidi e gli anticorpi, contribuendo significativamente allo sviluppo della chimica organica.

Queste scienziate hanno dimostrato in modo eloquente che il genio e la dedizione non conoscono confini di genere, e le loro scoperte continuano a ispirare generazioni di donne a perseguire una carriera nella scienza.

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