La sfida della mobilità elettrica e le batterie al sodio a stato solido
Quando si parla di transizione energetica, uno dei principali ostacoli per la mobilità elettrica è rappresentato dalla limitata autonomia dovuta alla performance delle batterie e dal loro impatto ecologico, sia durante la produzione che nello smaltimento.
La batteria al sodio a stato solido “anode-free”
In un interessante articolo pubblicato su Nature Energy da Grayson Deysher del Laboratory for Energy Storage and Conversion (LESC) presso l’Università di Chicago, guidato dalla Prof.ssa Y. Shirley Meng, viene presentata una soluzione innovativa: la prima batteria al sodio a stato solido “anode-free” (senza anodo).
La problematica legata al litio
Pur essendo ampiamente diffuse al giorno d’oggi, le batterie al litio comportano un impatto ambientale significativo. Il litio è un elemento raro, presente in quantità limitate nella crosta terrestre, e la sua estrazione avviene principalmente in poche miniere sparse nel mondo, principalmente in Cile, Argentina e Bolivia.
Una nuova prospettiva: la pila senza anodo
Il funzionamento delle batterie si basa sulla presenza di due elettrodi, il catodo e l’anodo, che consentono il passaggio di corrente quando collegati tra loro in un circuito. Immaginando l’anodo come una diga che accumula e rilascia elettroni quando la batteria è in uso, il concetto di una batteria “anode-free” apre nuove prospettive nel settore della mobilità elettrica.
Per ulteriori informazioni, ti invitiamo a leggere l’articolo completo su La Chimica per Tutti