Comete: Composizione e Caratteristiche
Il termine “cometa” deriva dal greco κόμη, che significa “chioma” o “capelli”, poiché gli antichi paragonavano la coda di questi corpi celesti a una lunga capigliatura.
Solo negli anni ’50, lo studioso Oort, osservando le traiettorie di alcune comete, ipotizzò l’esistenza di un deposito di piccoli asteroidi localizzati a metà strada tra l’ultimo pianeta del sistema solare, Plutone, e l’Alpha Centauri, la stella più vicina a noi. Questi asteroidi sono principalmente composti da ghiaccio e polvere di roccia, e la loro composizione è oggetto di continuo studio.
Composizione
Le comete sono caratterizzate da un nucleo che varia dalle dimensioni di 100 m a 40 km e sono conosciute come “palle di neve sporca” poiché sono prevalentemente costituite da ghiaccio. Allo stato solido, contengono monossido di carbonio (CO), biossido di carbonio (CO2), ammoniaca (NH3) e metano (CH4), oltre a frammenti di roccia contenenti silicati e polvere. Inoltre, presentano una vasta gamma di composti organici, come metanolo (CH3OH), formaldeide (HCHO), etanolo (CH3CH2OH), idrocarburi a catena lunga e amminoacidi. Recenti osservazioni hanno rivelato la presenza di glicina, il più semplice degli aminoacidi, nonché cianuro di idrogeno (HCN).
La superficie delle comete è polverosa, e le sostanze ghiacciate sono protette dalle radiazioni solari da una crosta.
Caratterizzazione
Analisi spettroscopiche condotte sulla cometa Tempel 1 nel 2005 hanno rivelato la presenza di polveri di composti inorganici sia amorfi che cristallini, tra cui forsterite Mg2SiO4, fayalite, ferrosilite, pirosseno, nontronite e altri minerali contenenti ferro. Inoltre, vi sono tracce di alluminio, sodio, carbonio amorfo, solfuri e idrocarburi poliaromatici.
Quando le comete si avvicinano al Sole, la temperatura della loro superficie aumenta, causando la fuoriuscita di materiale nello spazio vuoto. Durante questo processo, polvere e altre particelle, insieme ai gas fusi, vengono rilasciati nello spazio.
La parte visibile di una cometa durante il suo passaggio è la testa o chioma, che si forma intorno al nucleo a causa del processo di degassamento e vaporizzazione di parte dei suoi componenti, avvenuto a una velocità stimata di 1 km/s.
In conclusione, nonostante le numerose scoperte scientifiche e quelle ancora in attesa di essere fatte, il fascino delle comete che passano e sembrano scomparire nel nulla è un mistero che affascina ancora l’umanità.
È interessante notare che questo articolo viene pubblicato il 25 dicembre, giorno in cui tutti, indipendentemente dalle proprie convinzioni, ricordano la cometa che, secondo la tradizione, guidò i Magi a Betlemme e che troneggia in tutti i presepi.