Nanodiamanti: Caratteristiche e Applicazioni nell’Ingegneria e nella Medicina
I nanodiamanti sono oggetto di grande interesse nel campo delle nanotecnologie per la loro straordinaria durezza e resistenza alla frattura, nonché per le potenzialità d’impiego in dispositivi miniaturizzati.
Il diamante, allotropo del carbonio con un reticolo cristallino tetraedrico, si distingue per il suo indice di durezza pari a 10 nella scala di Mohs, rendendolo il minerale più duro conosciuto. Le sue applicazioni spaziano dall’industria gioielliera a settori industriali come la costruzione di attrezzi per taglio, punte di trapani, componenti elettrici e lucidatura di pietre, vetro, marmo e granito.
Per contrastarne l’usura a basse temperature, sono stati sviluppati diamanti sintetici con maggiore stabilità termica o è stata introdotta l’alternativa del nitruro di boro.
Nel corso degli anni, i nanodiamanti di dimensioni nanometriche hanno suscitato crescente interesse, rinvenuti in meteoriti, nebulose protoplanetarie e sedimenti antichi. La loro versatilità emerge nell’impiego per nanocompositi, catalizzatori selettivi, componenti elettronici, materiali biomedici e trasporto di farmaci nelle cellule danneggiate.
I nanodiamanti possono altresì migliorare dispositivi di registrazione magnetica, composti polimerici, utensili abrasivi, lubrificanti e composti per la lucidatura, grazie alla loro duttilità ed efficienza.
Diverse metodologie sintetiche per la produzione di nanodiamanti includono l’utilizzo di esplosivi contenenti carbonio come TNT, RDX e TATB. Altre tecniche coinvolgono il bombardamento di ioni e laser, metodi idrotermici, elettrochimici o ultrasonici.
È fondamentale distinguere i nanodiamanti da detonazione ottenuti tramite esplosivi dagli altri ottenuti con tecniche diverse, poiché ciascuno presenta caratteristiche uniche che li rendono adatti a specifiche applicazioni nell’ingegneria e nella medicina.