Il Mondo delle Piante Velenose: Difese e Caratteristiche
Le piante hanno sviluppato nel corso dell’evoluzione diverse strategie per difendersi dai predatori, tra le quali spiccano adattamenti come spine, aculei e la produzione di sostanze chimiche tossiche. Le piante superiori, con parti ben differenziate, possono contenere fitotossine, sostanze nocive sia per gli animali che per gli esseri umani.
Indice Articolo
- Storia e Classificazione delle Piante Velenose
- Fitotossine: Una Gamma di Sostanze Nocive
- Alcaloidi: Sostanze Complesse e Nocive
- Polipeptidi: Composti di Amminoacidi
- Diversi agenti tossici presenti in piante e funghi
Glicosidi e loro tossicità
Pericolosità degli ossalati
Le resine e le loro proprietà
Accumulo di minerali tossici
- Conclusioni e considerazioni finali
Storia e Classificazione delle Piante Velenose
Fin dai tempi antichi, si conoscevano le piante con principi attivi utilizzati per scopi terapeutici e quelle dotate di sostanze tossiche, come la cicuta, impiegata per somministrare la pena di morte a condannati come Socrate. Molte delle piante velenose sono angiosperme, piante fiorite, e sono state classificate in base alla natura dei costituenti tossici, alla filogenesi e alle caratteristiche botaniche.
Fitotossine: Una Gamma di Sostanze Nocive
I veleni presenti nelle piante, chiamati fitotossine, sono composti da una vasta gamma di sostanze chimiche attive, tra cui alcaloidi, polipeptidi, glicosidi, ossalati e resine.
Alcaloidi: Sostanze Complesse e Nocive
Gli alcaloidi sono sostanze complesse che contengono azoto in una struttura eterociclica. Questi composti, spesso presenti come sali con diversi acidi organici come acetico, ossalico, lattico, citrico, malico e tartarico, si trovano in circa il 10% delle piante ed hanno potenti effetti fisiologici sul corpo.
Polipeptidi: Composti di Amminoacidi
I polipeptidi sono catene di amminoacidi che contengono sia il gruppo carbossilico che il gruppo amminico. Queste sostanze possono essere tossiche, come nel caso della famosa Amanita muscaria.
In sintesi, le piante velenose rappresentano un interessante capitolo nella biologia vegetale, evidenziando la complessità e la diversità delle strategie adottate nel mondo vegetale per garantirsi la sopravvivenza e proteggere se stesse dai predatori.
Diversi agenti tossici presenti in piante e funghi
Le piante e i funghi contengono una vasta gamma di sostanze tossiche che possono essere dannose per gli esseri umani. Ad esempio, nell’Amanita muscaria, uno dei funghi più velenosi, sono presenti diversi peptidi, mentre la ricina, contenuta in alcune piante, è considerata uno dei veleni più potenti e letali al mondo.
Glicosidi e loro tossicità
I glicosidi contenenti agliconi, presenti in alcune piante, possono diventare particolarmente tossici una volta che vengono idrolizzati. Questi composti sono costituiti da due o più unità di monosaccaridi legate da un legame glicosidico, con l’aglicone che rappresenta la parte tossica della molecola.
Pericolosità degli ossalati
Gli ossalati, sali derivanti dall’acido ossalico, presenti in piante come il Filodendro e la Dieffenbachia, possono causare irritazioni cutanee e danni alla mucosa in caso di ingestione.
Le resine e le loro proprietà
Le resine, composte principalmente da terpeni, possono avere proprietà chimiche diverse ma con caratteristiche fisiche simili. Alcune resine, come quelle dell’edera velenosa, possono provocare eruzioni cutanee.
Accumulo di minerali tossici
In certe condizioni, le piante possono accumulare minerali inorganici tossici come rame, piombo, cadmio, fluoro, manganese, selenio o nitrati, diventando così potenzialmente pericolose per chi ne viene a contatto.
Conclusioni e considerazioni finali
Contrariamente al mito popolare, le sostanze di origine naturale non sono sempre innocue o benefiche, mentre le sostanze di sintesi non sono necessariamente nocive. Il progresso scientifico e medico ha permesso di combattere molte malattie che in passato erano considerate incurabili. Tuttavia, esistono ancora patologie come il cancro, il diabete e altre malattie che richiedono ulteriori ricerche e sforzi per poter essere debellate definitivamente.