Smeraldo naturale e sintetico, proprietà

Smeraldo: naturale e sintetico, proprietà e produzione

Lo smeraldo, una varietà di berillio con un distintivo colore verde, è stato oggetto di ammirazione fin dall’antichità, attribuendogli poteri magici e virtù portentose. Le antiche civiltà lo scoprirono in Africa, Asia e Sud America e apprezzarono le caratteristiche di questa pietra preziosa, principalmente di origine metamorfica.

Oggi, lo smeraldo costituisce, insieme al rubino e allo zaffiro, una delle pietre di colore di maggior pregio. È estratto da diverse parti del mondo, ma la migliore qualità di smeraldo proviene dalle miniere della Columbia.

Proprietà dello smeraldo

Lo smeraldo ha un grado di durezza pari a 8 nella scala di Mohs. Si tratta di un silicato di berillio e alluminio con formula [Be3Al2(SiO3)6] che cristallizza nel sistema cristallino esagonale.

Questa pietra preziosa può presentarsi incolore quando è puro, ed è chiamato goshenite, mentre piccole quantità di cromo o vanadio conferiscono la famosa colorazione verde. Tracce di ferro, invece, portano ad una colorazione verde-bluastro o giallo-verde a seconda del numero di ossidazione del ferro.

Nonostante l’elevato grado di durezza, lo smeraldo tende ad avere problemi di durata a causa delle numerose inclusioni e fessure che raggiungono la sua superficie, rendendolo soggetto a rottura.

Per migliorarne l’aspetto, la maggior parte degli smeraldi tagliati sono trattati con oli, cere, polimeri, fondenti o altre sostanze che penetrano nelle fratture, rendendole meno evidenti. Tuttavia, questi trattamenti non sempre migliorano la durata della gemma e possono deteriorarsi nel tempo.

Produzione dello smeraldo sintetico

Lo smeraldo sintetico è prodotto principalmente tramite due tecniche: la fusione con fondente e l’idrotermale.

Gli smeraldi ottenuti tramite il metodo di fusione con fondente, che presentano caratteristiche molto simili a quelli naturali, vengono sintetizzati utilizzando ossido di berillio (BeO), ossido di alluminio (Al2O3) e tracce di ossido di cromo (III) (Cr2O3) per conferire la colorazione verde. Questi elementi vengono posti in un crogiolo di platino e solubilizzati in un flusso di molibdato di litio (Li2MoO4), aggiungendo la silice che si diffonde gradualmente per formare il sale.

Sia lo smeraldo naturale che quello sintetico sono degli splendidi esempi di reazioni chimiche e trasformazioni in laboratorio, dimostrando come le specie chimiche possano reagire tra loro, creando una materia così stupefacente.

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