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Vetri colorati: composti e colori

La storia dei vetri colorati sin dai tempi antichi

I vetri colorati hanno una lunga storia che affonda le radici fin dall’antichità. Si dice che siano stati i mercanti Fenici i primi a scoprire il . Trasportando carbonato di sodio, si accamparono sulle rive del fiume Belo, dove, tramite il riscaldamento della sabbia con il carbonato di sodio, crearono una sostanza trasparente. Da questo momento, le tecniche di produzione del vetro si sono evolute e affinate nel corso dei secoli, producendo esemplari di grande bellezza, come le vetrate colorate presenti nelle Chiese.

L’evoluzione dei vetri colorati nel tempo

L’aggiunta di metalli, ossidi metallici e sali ha permesso di ottenere vetri sempre più raffinati, con colorazioni sempre più variegate. Un esempio notevole è il vetro rosso rubino, ottenuto con sali d’oro, utilizzato dall’artista Fredrich Egermann per creare opere di grande pregio. Un’altra particolarità è rappresentata dal vetro all’, che diventa fosforescente quando esposto alla radiazione UV.

Creare effetti speciali con i vetri colorati

Per ottenere effetti speciali, si possono ricoprire i vetri caldi con metalli o composti metallici fusi per conferire colorazioni particolari. Ad esempio, l’ossido di oro dona un colore rosso rubino, l’argento un giallo, il rame un verde e il platino delle tonalità argentate. Esistono diversi composti impiegati per ottenere varie colorazioni, come evidenziato nella tabella sottostante.

Tabella dei composti per colorare i vetri

Nella tabella sono elencati alcuni dei composti più usati per conferire tonalità particolari al vetro, permettendo così di creare vetri colorati unici e affascinanti.

Colori dei Composti Chimici e dei Metalli

In natura, diversi composti chimici e metalli manifestano colori distinti che possono variare da giallo a verde, da rosso a blu. Queste sfumature cromatiche sono dovute alla struttura molecolare dei composti e ai fenomeni di assorbimento e riflessione della luce. Esaminiamo alcuni esempi significativi:

Solfuro di cadmio – CdS

Il solfuro di cadmio si presenta di colore giallo, ed è ampiamente utilizzato in ambito industriale.

Cloruro di oro (III) – AuCl3

Il cloruro di oro (III) possiede una tonalità rosso intenso, conferendogli un aspetto vibrante.

Ossidi di cobalto

Gli ossidi di cobalto sono noti per la loro colorazione blu-violetto, che li rende facilmente distinguibili.

Biossido di manganese – MnO2

Il biossido di manganese si caratterizza per una tinta porpora molto ricca, tipica di questo composto.

Ossido di nichel – NiO

L’ossido di nichel presenta una sfumatura violetta, che lo rende facilmente identificabile.


Il zolfo si presenta sotto forma di cristalli di colore giallo ambrato, molto evidente.

Ossido di cromo (III) – Cr2O3

Questo composto si distingue per un colore verde smeraldo molto intenso, che lo rende particolarmente attraente.

Ossido di uranio (IV) – UO2

L’ossido di uranio è noto per la sua fluorescenza che può variare dal giallo al verde, creando effetti luminosi interessanti.

Ossidi di

Gli ossidi di ferro possono assumere diverse tonalità, tra cui verde e marrone, a seconda della loro composizione chimica.

Complessi contenenti rame, stagno e

I composti che contengono rame possono essere di colorazione blu, verde o rossastra, mentre quelli con stagno tendono a presentare un colore bianco. I composti di piombo, invece, sono caratterizzati da una tonalità gialla.

Durante il periodo medioevale, i vetri colorati ebbero un grande successo e le vetrate artistiche divennero delle vere opere d’arte. Queste vetrate rappresentavano spesso scene bibliche e decorarono molte chiese romaniche e gotiche, contribuendo a rendere unico il patrimonio artistico e culturale di quell’epoca.

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