Proprietà, Produzione e Utilizzi dell’Acetonitrile

Il composto organico conosciuto come acetonitrile, o etanonitrile secondo la nomenclatura dell’IUPAC, è rappresentato dalla formula molecolare CH3-C≡N. Questo liquido, trasparente ed avente un distinto aroma simile a quello etereo, è estremamente pericoloso e infiammabile, con adeguate precauzioni necessarie nel suo utilizzo, soprattutto per il rischio di rilascio di gas tossici come il cianuro di idrogeno.

Processo di Produzione Industriale

In ambito industriale, l’acetonitrile è generalmente un sottoprodotto derivante dal processo di fabbricazione dell’acrilonitrile, il quale si produce attraverso l’ossidazione del propene. Un flusso costituito da aria, ammoniaca e propene, in un rapporto di 2:1:1 rispettivamente, viene introdotto in reattori a letto fluido con temperature comprese tra 400°C e 500°C. Il tutto avviene alla presenza di vapore e catalizzatori a base di fosfomolibdato di ammonio, che hanno la formula (NH4)3[P(Mo3O10)4]. Durante questo processo si verifica la seguente reazione chimica:

2 CH3CH=CH2 + 3 O2 + 2 NH3 → 2 CH2=CHCN + 6 H2O

Dopo la reazione, l’acrilonitrile risultante viene in seguito separato attraverso assorbimento in acqua e successiva distillazione. L’ottenimento dell’acetonitrile è uno dei prodotti collaterali, fornendo rese attorno al 70%.

Sintesi in Laboratorio

In laboratorio, l’acetonitrile può essere sintetizzato tramite la disidratazione dell’acetammide anidra. La trasformazione avviene utilizzando il pentossido di fosforo, un efficace agente disidratante.

Reazioni Chimiche Coinvolgenti l’Acetonitrile

L’acetonitrile è soggetto a diverse reazioni chimiche, tra cui l’idrolisi in presenza di acqua per generare acido acetico e ammoniaca, secondo la reazione:

CH3C≡N + 2 H2O → CH3COOH + NH3

Questo nitrile è inoltre un partecipante chiave nella reazione di Ritter, una reattività organica che trasforma alcoli o olefine sostituite in ammidi mediante l’azione di un carbocatione formatosi nel contesto di un mezzo acido, la quale può essere rappresentata dai seguenti diagrammi:

![Reazione di Ritter](https://chimica.today/wp-content/uploads/2018/11/Ritter1.gif “Reazione di Ritter”)

![Reazione di Ritter](https://chimica.today/wp-content/uploads/2018/11/Ritter2.gif “Reazione di Ritter”)

Potenziare la Conoscenza con Informazioni Affidabili

Per avere un quadro più approfondito sulle reazioni organiche e i loro meccanismi, è utile consultare risorse specializzate. Approfondimenti specifici si possono trovare in letteratura accademica o in portali web dedicati alla chimica, come [Chimica Generale](https://chimica.today/chimica-generale/) o [Chimica Organica](https://chimica.today/chimica-organica/), che offrono ulteriori dettagli sull’argomento.

Applicazioni e Impieghi Pratici

L’acetonitrile è largamente impiegato nei laboratori di ricerca e nelle applicazioni industriali. Grazie alla sua capacità di solubilizzare un’ampia varietà di composti, è particolarmente pregiato come solvente in cromatografia e sintesi chimica. La gestione dei rischi e la sicurezza sono sempre di cruciale importanza quando si ha a che fare con questo solvente per via delle sue proprietà tossiche e infiammabili.

La Reazione di Pinner e l’Utilizzo dell’Acetonitrile

L’acetonitrile, al di là delle sue molteplici applicazioni, si presta altresì come reagente per la sintesi di composti organici attraverso la reazione denominata di Pinner. Tale processo consiste nella trasformazione di un nitrile quando interagisce con un alcol in presenza di un catalizzatore acido, originando un sale conosciuto come sale di Pinner. Quest’ultimo è configurato da un’estere dell’immina, che può ulteriormente essere trasformato in un estere ordinario attraverso l’idrolisi o convertito in un’amidina mediato da reazione con ammoniaca.

![reazione di Pinner](https://chimica.today/wp-content/uploads/2018/11/pinner.png “reazione di Pinner”)

# Applicazioni dello Acetonitrile nella Chimica e nell’Industria

Acetonitrile: un solvente al centro di molteplici applicazioni industriali, dalla sintesi di farmaci e profumi alla produzione di prodotti in gomma, nonché nell’ambito dei pesticidi e delle batterie. Uno dei suoi usi eccellenti include l’estrazione degli [acidi grassi](https://chimica.today/chimica-organica/acidi-grassi/) da fonti animali e vegetali, grazie alle sue proprietà solventi.

Questo compostochimico si caratterizza per essere un [solvente polare aprotico](https://chimica.today/chimica-generale/solventi-polari-protici-aprotici-e-non-polari/), il che lo rende particolarmente utile in una varietà di reazioni chimiche, come le reazioni di [sostituzione nucleofila](https://chimica.today/chimica-organica/la-sostituzione-nucleofila-sn-generalita/) sia alifatiche che aromatiche e nelle reazioni di alogenazione.

Nel campo della [cromatografia liquida ad alta prestazione](https://chimica.today/chimica-analitica/cromatografia-liquida-ad-alta-prestazione/) (HPLC), l’acetonitrile trova un impiego preponderate come fase mobile. La sua efficacia è notevolmente ampliata quando viene combinato con tecniche come la [spettrometria di massa](https://chimica.today/chimica-analitica/spettrometria-di-massa/) in sistemi analitici ibridi, ottimizzando così la risoluzione e la sensibilità delle analisi complesse.

Attraverso una comprensione approfondita delle proprietà e delle reazioni in cui l’acetonitrile è coinvolto, gli addetti ai lavori possono sfruttarlo per sviluppare metodologie chimiche ed innovative applicazioni nel continuo progresso della scienza dei materiali e della tecnologia.

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