Acidi diabolici: Caratteristiche e Origine del Nome
Gli acidi diabolici, noti anche come acidi bicarbossilici a lunga catena, sono composti organici che si distinguono per la presenza di due ramificazioni metiliche al centro della catena carboniosa. Essi sono presenti in alcuni tipi di batteri, tra cui il Butyrivibrio, appartenente alla famiglia delle Lachnospiraceae, e il genere Thermotogae. Questi batteri sono presenti nel sistema gastrointestinale di alcuni animali e in habitat particolari come i sistemi idrotermali marini di acque profonde e i giacimenti petroliferi marini e continentali ad alta temperatura.
Origine del Nome
Il nome “acidi diabolici” deriva dal greco διαβαλλω, che significa indurre in errore, in quanto la loro complessa struttura rende difficile l’isolamento tramite le normali tecniche cromatografiche. Secondo alcuni, il chimico Klein notò che tali composti avevano una somiglianza strutturale con le corna del diavolo.
Formula Chimica
La formula generale degli acidi diabolici può essere rappresentata come:
HOOC-(CH2)m-CH(CH3)- CH(CH3)- (CH2)n-COOH
Dove m e n possono assumere diversi valori e i composti possono contenere siti di insaturazione.
I batteri che producono acidi diabolici svolgono un ruolo significativo nella digestione della cellulosa nei ruminanti e vivono in ambienti particolari come i sistemi idrotermali marini di acque profonde. La complessa struttura di tali acidi e la loro origine da ambienti estremi li rendono oggetto di studio e ricerca scientifica.
In conclusione, gli acidi diabolici rappresentano un interessante campo di ricerca nelle scienze chimiche, in quanto la loro complessa struttura e la loro origine insolita li rendono unici e intriganti per la comunità scientifica.