Sintesi e Usi dell’Acido Acrilico
L’acido acrilico, noto anche come acido 2-propenoico, è un acido carbossilico insaturo con la formula CH2=CHCOOH. Grazie alla presenza di due gruppi funzionali, l’acido acrilico mostra reattività tipica dei composti insaturi e degli acidi carbossilici, rendendo la molecola particolarmente reattiva.
Sintesi
Attualmente, il processo più comune per la produzione di acido acrilico prevede l’ossidazione del propene secondo la seguente reazione:
2 CH2=CHCH3 + 3 O2 → 2 CH2=CHCOOH +2 H2O
Dato l’incremento della domanda di acido acrilico, sono stati sviluppati anche altri processi di sintesi, come l’idrocarbossilazione dell’acetilene, la condensazione di acido acetico con formaldeide, la carbonilazione ossidativa dell’etene in presenza di catalizzatori e la reazione tra 3-idrossipropionitrile e acido solforico.
Usi
L’acido acrilico è utilizzato come intermedio per la produzione di esteri acrilici, tra cui l’acrilato di metile, l’acrilato di etile e l’acrilato di butile. Questi esteri sono impiegati nella sintesi di molti composti organici e nella produzione di polimeri, vernici, sigillanti, rivestimenti, adesivi, prodotti tessili e materiali per protesi.
I sali e gli esteri dell’acido acrilico, chiamati “acrilati”, costituiscono le unità monomeriche dei “polimeri acrilici”. Questi polimeri sono utilizzati in un’ampia gamma di applicazioni, come resine acriliche, collanti, colori, elastomeri, materiali per rivestimenti e nella produzione di polimeri superassorbenti utilizzati nei pannolini.
In conclusione, l’acido acrilico svolge un ruolo fondamentale come ingrediente chiave in numerose applicazioni industriali grazie alla sua versatilità e reattività.