Acido Carbammico: Proprietà, Decomposizione e Applicazioni
L’acido carbammico, un composto instabile, è il capostipite dei carbammati, derivati dell’acido carbonico. Può essere considerato come una monoammide dell’acido carbonico o come un derivato dell’ammoniaca in cui un atomo di idrogeno è sostituito da un gruppo carbossilico (COOH). Altri composti correlati includono gli uretani. Nonostante la sua instabilità, l’importanza dell’acido carbammico risiede soprattutto nei suoi derivati.
Decomposizione dell’Acido Carbammico
L’acido carbammico si decompone in ammoniaca e biossido di carbonio secondo la reazione: NH2COOH → NH3 + CO2. Questo composto rappresenta tecnicamente il più semplice amminoacido, anche se è la glicina ad essere considerata tale a causa della sua instabilità. L’acido carbammico non è stato sintetizzato direttamente, ma è un intermedio in varie reazioni, come ad esempio nella decomposizione termica degli azidi, che dà luogo alla formazione di isocianato e azoto.
Idrolisi dell’Acido Carbammico
Dall’idrolisi dell’isocianato si ottiene l’acido carbammico N-sostituito, che a sua volta subisce decarbossilazione producendo biossido di carbonio e un’ammina primaria. Inoltre, grazie all’azione dell’ureasi, enzima appartenente alla classe delle idrolasi, l’idrolisi dell’urea genera dapprima acido carbammico e ammoniaca e successivamente ammoniaca e biossido di carbonio.
Usi dell’Acido Carbammico
I più importanti derivati dell’acido carbammico sono i carbammati, esteri dell’acido aventi formula NH2COOR. Il carbammato di ammonio NH2COONH4 è prodotto su larga scala per ottenere urea a partire da ammoniaca e biossido di carbonio. I poliuretani, polimeri prevalentemente termoindurenti, sono ottenuti dalla polimerizzazione di un diisocianato con un poliolo uniti da legami carbammato. Questi materiali sono utilizzati in diversi prodotti come canotti, racchette da tennis, tavole da surf e anche nella produzione di tessuti elastici come la lycra, utilizzata in diversi indumenti sportivi e da mare.