Acido citrico: caratteristiche, produzione e impieghi
L’acido citrico rappresenta un acido tricarbossilico organico presente in molte piante e tessuti animali. Nel campo della chimica biologica, il suo prodotto coniugato, il citrato, svolge un ruolo chiave nel ciclo dell’acido citrico, coinvolto nel metabolismo degli organismi aerobici.
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Proprietà dell’acido citrico
Con la formula C6H8O7, l’acido citrico è conosciuto anche come acido 3-carbossi-3-idrossi-1,5-pentandioico secondo la nomenclatura IUPAC. Si tratta di un acido debole caratterizzato da costanti di equilibrio Ka1 = 7.1 ∙ 10-4, Ka2 = 1.7 ∙ 10-5 e Ka3 = 6.4 ∙ 10-6. È presente in agrumi come limoni, arance, ribes nero, nonché in varie frutta e verdura.
Sintesi dell’acido citrico
La produzione di acido citrico avviene tramite il trattamento del succo di limone con l’idrossido di calcio, ottenendo così il citrato di calcio. Tale composto viene isolato e successivamente trattato con acido solforico diluito per ottenere nuovamente l’acido citrico. Un metodo alternativo di produzione impiega la fermentazione della canna da zucchero in presenza di Aspergillus niger.
Usi dell’acido citrico
L’acido citrico ha molteplici utilizzi. Viene impiegato come acidificante, aromatizzante, agente chelante e conservante in alimenti e bevande. Le sue proprietà antiossidanti lo rendono utile nell’industria cosmetica, per contrastare i radicali liberi e minimizzare le macchie scure sulla pelle. Inoltre, l’acido citrico viene utilizzato per la cristallizzazione degli zuccheri nei gelati e nelle caramelle, nonché nella produzione di disinfettanti, fertilizzanti e medicinali, spesso combinato con bicarbonato di sodio.
In conclusione, pur offrendo svariati benefici, è importante ricordare che l’assunzione incontrollata o eccessiva di acido citrico può provocare effetti collaterali indesiderati.