Processo di addizione ossidativa: Definizione, impatto e esempi
L’addizione ossidativa è un meccanismo che consiste nell’unire un substrato a un complesso metallico, ed è di vitale importanza nell’ambito della chimica dei composti metallorganici. Durante questo processo avviene la frammentazione di un legame nel substrato, seguito dalla creazione di due nuovi legami tra il metallo del complesso e i gruppi provenienti dal substrato.
Questo evento porta il complesso da una geometria quadrato-planare a una forma ottaedrica. Inoltre, il numero di ossidazione del metallo all’interno del complesso aumenta di due unità, insieme al numero di coordinazione. I complessi insaturi a 16 elettroni sono in grado di incorporare due leganti monoelettronici per raggiungere la configurazione stabile a 18 elettroni.
I substrati possono essere classificati come non elettrofili, costituiti da molecole prive di atomi altamente elettronegativi o non potenti agenti ossidanti, o come elettrofili, composti da atomi elettronegativi e buoni ossidanti, che sono considerati più reattivi.
Un esempio comune di addizione ossidativa coinvolge il complesso di Vaska trans-[Ir(CO)Cl(PPh3)2] di forma quadrato-planare. In questo caso, l’iridio è legato a tre leganti neutri e un Cl- con carica -1, presentando un numero di ossidazione di +1. Attraverso l’addizione ossidativa, il complesso di Vaska, con 16 elettroni, può incorporare due leganti monoelettronici, trasformandosi in un complesso ottaedrico con 18 elettroni, e l’iridio aumenta il numero di ossidazione da +1 a +3.
Per capire meglio il concetto di addizione ossidativa, consideriamo l’esempio dell’addizione di H2 sul complesso di Vaska. Questo processo è rappresentato nella seguente figura:
Ecco alcuni esempi chiave di addizione ossidativa e il suo impatto sulla struttura e sul comportamento dei composti metal-organici.