La struttura delle proteine è determinata dalla sequenza degli amminoacidi che le compongono, legati tra loro tramite il legame peptidico. Gli amminoacidi presentano una catena laterale che varia a seconda del tipo di amminoacido, insieme a un gruppo amminico e un gruppo carbossilico che li rende molecole anfotere, capaci di comportarsi sia da acidi che da basi.
A un certo pH, chiamato pH isoelettrico, il gruppo amminico risulta protonato con carica positiva, mentre il gruppo carbossilico è deprotonato con carica negativa, portando l’amminoacido a trovarsi in una forma zwitterionica con carica netta zero.
Indice Articolo
- Saggi per la determinazione degli amminoacidi
- # Reazione xantoproteica
- # Reazione di Pauly
- Ammine Primarie Aromatiche
- Saggio di Millon
- Saggio di Hopkins Cole
- Saggio al Nitroprussiato
- Saggio di Sakaguchi
- Metodi per il riconoscimento degli elementi nelle molecole degli amminoacidi
- Metodo del Saggio di Folin McCarthy Sullivan per il riconoscimento degli amminoacidi con gruppo imminico
Per identificare la presenza di specifici amminoacidi, vengono utilizzati diversi saggi, tra cui:
Saggi per la determinazione degli amminoacidi
# Reazione xantoproteica
La reazione xantoproteica permette di rilevare la presenza di amminoacidi che contengono anelli aromatici come la fenilalanina, il triptofano e la tirosina. Tramite l’uso di acido nitrico, si ottiene una reazione di nitrazione con l’anello benzenico, dando un nitroderivato che assorbe determinate lunghezze d’onda visibili e produce una colorazione gialla. # Reazione di Pauly
La reazione di Pauly consente di evidenziare gli anelli aromatici presenti nella tirosina e nell’istidina. Il reagente impiegato è composto da acido solfanilico sciolto in acido cloridrico. Questo acido contiene un gruppo –NH2 come sostituente dell’anello aromatico, dimostrando la presenza di questi specifici amminoacidi. In sintesi, i saggi per determinare gli amminoacidi sono un’importante procedura per individuare la presenza di amminoacidi specifici in una data molecola proteica.
Ammine Primarie Aromatiche
Le ammine primarie aromatiche possono subire il processo di nitrosazione in presenza di acido nitroso, comunemente generato in situ dal nitrito di sodio. Aggiungendo un acido forte come l’acido cloridrico si forma un sale di diazonio. Quest’ultimo può reagire con l’anello aromatico di tirosina e istidina producendo un composto di colore rosso.
Saggio di Millon
Il test di Millon, non specifico per un singolo amminoacido, è utilizzato per riconoscere il gruppo ossidrile aromatioco presente nei fenoli. La reazione è positiva per fenoli monossidrilati para-sostituiti con almeno una posizione orto libera, rendendolo specifico per la tirosina.
Il reattivo di Millon si ottiene facendo reagire mercurio metallico con acido nitrico concentrato per ottenere una soluzione contenente Hg+, Hg2+, ioni nitrato e ioni nitrito. Riscaldando la soluzione della sostanza in esame con il reattivo, se essa diventa rossa, il test è positivo.
Saggio di Hopkins Cole
Il saggio di Hopkins-Cole è specifico per il triptofano, l’unico amminoacido che contiene un gruppo indolico. Si aggiunge il reattivo di Hopkins Cole, costituito da acido glicossidico, alla soluzione contenente il campione. Aggiungendo acido solforico concentrato, si formano due strati e la positività al triptofano è indicata dalla presenza di una colorazione rossa all’interfaccia.
Saggio al Nitroprussiato
Il nitroprussiato di sodio è un sale complesso contenente ferro (III), cianuro e sodio che reagisce con il gruppo -SH, rendendo il test specifico per la cisteina. La cisteina è l’unico amminoacido a contenere tale gruppo e in presenza di nitroprussiato mostra una colorazione rossa.
Saggio di Sakaguchi
Il saggio di Sakaguchi è specifico per l’arginina che contiene un gruppo guanidinico. In condizioni basiche, l’1-idrossinaftalene reagisce con tale gruppo in presenza di ipobromito o…
Metodi per il riconoscimento degli elementi nelle molecole degli amminoacidi
Gli amminoacidi che contengono zolfo, come la cisteina e la cistina, possono essere identificati attraverso il processo di riscaldamento in presenza di idrossido di sodio, che porta alla formazione di solfuro di sodio. Questo solfuro di sodio può essere evidenziato facendolo reagire con una soluzione di acetato di piombo, che produce un precipitato nero di solfuro di piombo, dimostrando la presenza di zolfo negli amminoacidi.
Metodo del Saggio di Folin McCarthy Sullivan per il riconoscimento degli amminoacidi con gruppo imminico
Gli amminoacidi che presentano un gruppo imminico, come la prolina e l’idrossiprolina, in condizioni basiche possono subire una reazione di condensazione con l’isatina, un composto organico chetonico strutturalmente derivato dall’indolo. Questa reazione produce un composto di colore blu, che indica la presenza dei suddetti amminoacidi.
Per ulteriori approfondimenti sulle proprietà chimiche degli amminoacidi e sui metodi di identificazione degli elementi al loro interno, è possibile consultare articoli specifici come quello che tratta dell’ipoclorito come ossidante per la formazione di complessi colorati. Questi approfondimenti possono essere utili per comprendere meglio la struttura e le caratteristiche dei composti organici contenenti amminoacidi.