Il significato di auxocromi deriva dal greco “αὐξάνω” (aumentare) e “χρῶμα” (colore). Questi sono gruppi di sostanze che influenzano la capacità di assorbire il colore di un cromoforo.
Variazioni cromatiche
I coloranti sono composti organici che spesso contengono anelli benzenici, i quali, grazie alla presenza di elettroni delocalizzati, assorbono la luce a una specifica lunghezza d’onda. Nonostante il benzene assorba la radiazione a 200 nm, al nostro occhio sono visibili solo le radiazioni tra i 400 e i 700 nm.
Ruolo dei Cromofori
I cromofori possono assorbire determinate lunghezze d’onda in base al gap di energia coinvolto nella transizione. Molecole con legami singoli assorbono nell’UV, mentre strutture più complesse assorbono nel campo del visibile, come nel caso dei legami π che influenzano il gap energetico.
Tipologie di Auxocromi
A differenza dei cromofori, gli auxocromi non producono colore ma influenzano le lunghezze d’onda assorbite dal cromoforo. Gli auxocromi sono classificati come acidi (es. -OH, -COOH, -SO₃H) e basici (es. -NH₂, -NHR, -NR₂).
Esempi di Indicazioni Cromatiche
Per esemplificare, il naftalene, nonostante contenga doppi legami, è incolore. L’1-naftolo, con un gruppo -OH, appare anch’esso incolore. Al contrario, il 2,4-dinitronaftalene con due gruppi -NO₂ mostra un colore giallo chiaro, mentre il 2,4-dinitro-1-naftolo, contenente il gruppo -OH, manifesta un intenso colore giallo, noto come “giallo di Marte”, grazie alla presenza di un gruppo auxocromo.