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Azidi inorganiche, azidi organiche

Azidi inorganiche e organiche: caratteristiche e

Gli azidi sono anioni poliatomici contenenti l’anione N3-. La fenilazide è stata la prima azide isolata da Johann Peter Grieß nel 1864. Negli ultimi anni, le azidi organiche hanno destato interesse per la dei peptidi e altre applicazioni, inclusa la sintesi combinatoriale per la produzione di nuovi composti.

Le azidi stanno emergendo come importanti composti per la sintesi di eterocicli e le modifiche ai biopolimeri. L’anione N3- viene stabilizzato da diverse strutture di risonanza, ma la struttura centrale con la maggiore delocalizzazione contribuisce maggiormente alla sua stabilità.

Le azidi possono essere suddivise in due categorie: inorganiche e organiche.

Azidi inorganiche

Le azidi inorganiche sono sali derivati dall’acido idrazoico HN3, in cui l’idrogeno viene sostituito da un metallo. Queste sostanze sono altamente esplosive e vengono impiegate come esplosivi detonanti per inneschi. Un esempio rilevante di azide inorganica è il , che può essere ottenuto direttamente o indirettamente da questo composto e può presentarsi in forma di gas, liquido o solido.

Il sodio azide può essere sintetizzato attraverso diverse vie, come la reazione tra idrazina e n-butilnitrito in ambiente basico, la reazione tra sodio ammide e monossido di biazoto, o la reazione tra idrazina idrata, etilnitrito e metossido di sodio.

Azidi organiche

Le azidi organiche aciliche e ariliche sono comunemente ottenute dal sodio azide. Ad esempio, le azidi ariliche possono essere prodotte dalla reazione di un sale di diazonio in presenza di sodio azide, di con solfonilazide o con nitrito di sodio e .

Le azidi organiche trovano impiego nella trasposizione di Curtius per la produzione di isocianati, come detonatori e propellenti, in dispositivi come airbag, come conservanti in ambito sanitario e lavorativo, per il controllo dei parassiti in agricoltura e come conservanti nei vaccini. Sono utilizzate anche in alcuni farmaci e negli esplosivi.

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