back to top

Barbiturati

Barbiturati: Storia, Sintesi e Uso Medico

I barbiturati, sostanze di origine sintetica, sono ampiamente impiegate in campo medico poiché agiscono sul sistema nervoso centrale come sedativi, anestetici, ansiolitici e ipnotici. Queste sostanze vengono utilizzate anche nel trattamento dell’epilessia e, in contesti più controversi, per il suicidio assistito e l’eutanasia, nonché nella somministrazione di iniezioni letali.

Acido Barbiturico: Una Sintesi Fondamentale

L’acido barbiturico fu il primo tra questi composti a essere sintetizzato dal chimico tedesco Adolf von Baeyer nel 1864. Tuttavia, è importante sottolineare che l’acido barbiturico non possiede attività farmacologica, diversamente da alcuni suoi derivati come il barbital, scoperto nel 1881 e successivamente introdotto per uso medico nel 1904 sotto il nome di Veronal.

I barbiturati agiscono sul principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, l’acido γ-amminobutirrico (GABA).

Sintesi del Barbital e Altri Sviluppi nella Ricerca

Il barbital, ottenuto dalla condensazione dell’estere dietil, 2,2-dietilmalonato con urea in presenza di etossido di sodio, fu impiegato come sedativo in sostituzione dei bromuri, riducendo così gli effetti collaterali. Questo successo portò ad una crescente ricerca nel campo dei derivati dell’acido barbiturico allo scopo di trovare nuove sostanze con effetti farmacologici.

Fenobarbital: Uso Medico e Sviluppi Futuri

Nel 1912 fu sintetizzato il fenobarbital, noto anche come luminal, prescritto come anticonvulsivante e per il trattamento dell’insonnia. Tuttavia, questo composto cadde in disuso negli anni ’60 a causa della scoperta di sostanze ritenute meno pericolose.

La sintesi del fenobarbital può avvenire in diverse modalità, una delle quali prevede la partenza dal cianuro di benzile che reagisce con l’etanolo in ambiente acido, dando luogo all’estere etilico dell’acido fenilacetico.

Da allora sono stati sintetizzati altri barbiturati come il pentobarbital, noto come Nembutal, utilizzato come ipnotico e preanestetico ad azione rapida.

Rischi e Limitazioni nell’Uso dei Barbiturati

L’abuso di barbiturati può portare allo sviluppo di una forte dipendenza e ad una sindrome da astinenza più intensa e duratura rispetto a quella causata dall’eroina. Nonostante le loro applicazioni mediche, i barbiturati sono stati superati da altri composti nell’ambito sedativo-ipnotico, come le benzodiazepine, a causa dei loro effetti indesiderati e del potenziale di assuefazione e dipendenza fisica.

Attraverso la storia dei barbiturati, delle loro sintesi e delle loro applicazioni mediche, emerge un quadro complesso di utilizzo clinico e rischi connessi, che ha influenzato l’evoluzione di sostanze farmacologiche nel tempo.

GLI ULTIMI ARGOMENTI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leggi anche

Il Medioevo: superiamo il mito del periodo buio e scopriamo la realtà storica.

Perché il Medioevo non è un periodo buio Il Medioevo, spesso etichettato come epoca buia, è stato in realtà un periodo ricco di...

Se 100 rane saltano su 100 lampadine, qual è il numero di quelle rimaste accese? Ecco la soluzione all’indovinello!

L'indovinello delle 100 rane e 100 lampadine: quali restano accese? Nel rompicapo, ci sono 100 lampadine inizialmente spente e 100 rane numerate da 1 a...

Il Valles Marineris: il canyon più grande del sistema solare si trovava su Marte.

Valles Marineris: Dimensioni e Caratteristiche Valles Marineris, il canyon più grande del Sistema Solare, si estende per 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza...
è in caricamento