Basi di Schiff: scoperta e caratteristiche
Le basi di Schiff devono il loro nome al chimico tedesco naturalizzato italiano Hugo Schiff, che nel 1864 ha scoperto questi composti durante i suoi studi sulle immine. Le basi di Schiff si ottengono dalla condensazione di ammine primarie con composti contenenti un gruppo carbonilico, presentando come struttura distintiva il gruppo azometinico.
Indice Articolo
Struttura e proprietà delle basi di Schiff
Le basi di Schiff sono analoghi azotati di aldeidi o chetoni, in cui il gruppo carbonilico è sostituito da un gruppo imminico o azometinico. Questi composti si presentano come solidi cristallini o sostanze oleose, poco solubili in acqua ma solubili in solventi organici. Inoltre, sono basi deboli che, in presenza di acidi, formano sali.
Applicazioni e sintesi delle basi di Schiff
Le basi di Schiff sono noti per la loro capacità di agire come leganti a causa del doppietto elettronico sull’azoto, formando composti di coordinazione con i metalli di transizione, utilizzati in ambito farmaceutico. La loro sintesi avviene tramite la condensazione di un’ammina primaria con un’aldeide, operando in presenza di solventi come metanolo o tetraidrofurano.
Sintesi innovativa e ricerca futura
Negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sullo sviluppo di nuove tecnologie rispettose dell’ambiente per la sintesi delle basi di Schiff. Considerando l’importanza della Green Chemistry e della riduzione dei solventi, sono stati proposti metodi sintetici alternativi per la produzione di questi composti, in linea con processi economicamente e tecnologicamente sostenibili.Il ruolo giocato dai catalizzatori al biossido di silicio o all’anidride fosforica in processi esenti da solventi o allo stato solido può essere efficacemente svolto anche incorporandoli in argille, zeoliti, silice, allumina, o altre matrici.
Applicazioni dei Catalizzatori
Le basi di Schiff trovano impiego in una vasta gamma di settori grazie alle loro molteplici attività biologiche, tra cui proprietà antimicotiche, antibatteriche, antimalariche, antiproliferative, antinfiammatorie, antivirali e antipiretiche. Applicazioni Industriali
Questi composti sono anche fondamentali per numerose applicazioni industriali. Ad esempio, vengono impiegati per stabilizzare il polivinilcloruro contro la fotodegradazione causata dalle radiazioni ultraviolette. Inoltre, vengono utilizzati per preservare il polimetilmetacrilato dalla degradazione e per prevenire la fotodegradazione del polistirene. Se siete interessati ad approfondire il tema dei catalizzatori, vi consigliamo di dare un’occhiata a questo articolo sui [catalizzatori](https://chimica.today/chimica-generale/catalizzatore/) disponibile su Chimica Today. Per ulteriori informazioni sul biossido di silicio e sull’anidride fosforica vi invitiamo a consultare gli articoli dedicati presenti sul sito.