La reazione di cicloaddizione azide-alchino: caratteristiche e applicazioni
La cicloaddizione di Huisgen azide-alchino, introdotta da Karl Barry Sharpless, vincitore del premio Nobel in chimica, rappresenta un importante esempio di Click Chemistry. Coinvolgendo azidi e alchini, questa reazione porta alla formazione del 1,2,3-triazolo. Le reazioni di Click Chemistry devono soddisfare diversi criteri, come la possibilità di eliminare sottoprodotti senza ricorrere alla cromatografia, la stereospecificità, la facilità di esecuzione e l’uso di solventi facilmente rimovibili e ecologicamente sostenibili.
La Click Chemistry si basa sulla sintesi di composti complessi a partire da unità modulari più semplici, come avviene nella cicloaddizione azide-alchino, che produce selettivamente 1,2,3-triazoli a partire da alchini monosostituiti e azidi facilmente disponibili.
L’approccio termico alla cicloaddizione 1,3-dipolare degli alchini con azidi richiede elevate temperature e può generare una miscela di regioisomeri, non rispettando pienamente i principi della Click Chemistry. Le azidi, insieme ad altri composti 1,3-dipolari come l’ozono, i nitrocomposti e i diazocomposti, presentano una distribuzione di carica su tre atomi.
Una variante della cicloaddizione di Huisgen catalizzata dal rame, condotta in ambiente acquoso e a temperatura ambiente, consente la sintesi selettiva di regioisomeri 1,4-disostituiti. Questa versione della reazione Click è significativamente più veloce rispetto a quella classica di Huisgen, producendo prodotti puri che possono essere isolati senza la necessità di cromatografia o ricristallizzazione.
Inoltre, una reazione catalizzata dal rutenio produce una regioselettività opposta, generando triazoli 1,5-disostituiti. Le reazioni che coinvolgono catalizzatori rispettano la definizione di Click Chemistry, conferendo alla cicloaddizione azide-alchino un ruolo di prototipo di reazione Click Chemistry.