La Storia e la Scoperta dei Coloranti
I coloranti sono composti chimici in grado di conferire colore a vari substrati come tessuti, pellami, carta, alimenti e inchiostri. Originariamente estratti da fonti naturali come minerali, fiori, frutti e insetti, il primo colorante sintetico è stato scoperto nel 1856 da William Henry Perkin, mentre stava cercando di sintetizzare la chinina per il trattamento della malaria.
Indice Articolo
Perkin ossidò l’anilina con bicromato di potassio, generando accidentalmente un colore nero. Tuttavia, lavando il materiale con alcol, scoprì una colorazione viola nella soluzione. Questo ha portato alla sintesi della “porpora di anilina”, aprendo la strada alla produzione di migliaia di coloranti utilizzati in vari settori.
Cromofori e Auxocromi
I coloranti sono caratterizzati da un gruppo cromoforo e da un gruppo auxocromo. Questi composti sono classificati in base alla loro composizione chimica, alla capacità di colorare specifici materiali, alle tonalità e al metodo di applicazione.
Classificazione dei Coloranti Acidi
I coloranti acidi, noti anche come anionici, sono solubili in acqua e vengono applicati su fibre proteiche come lana, seta, nylon e alcune fibre sintetiche. Tuttavia, non sono adatti per fibre cellulosiche. Questi coloranti sono composti da sali di acidi carbossilici e solfonici con cationi come ioni sodio o ammonio.
Solitamente, viene aggiunto un acido debole come l’acido citrico per regolare il pH. I coloranti acidi includono varie categorie come acidi, azoici, basici, dispersi, diretti, allo zolfo, tino e pigmenti colorati.
Conclusioni
I coloranti acidi giocano un ruolo cruciale nella colorazione di tessuti e altri materiali. Grazie alla scoperta di Perkin nel 1856, si è aperto un mondo di possibilità nella produzione di coloranti sintetici che vengono ampiamente utilizzati oggi.Coloranti Antrachinonici, Azoici e Premetallizzati: Caratteristiche e Utilizzi
I coloranti sono sostanze utilizzate per conferire colore a vari materiali, tra cui tessuti, alimenti e prodotti industriali. Tra i principali tipi di coloranti utilizzati troviamo quelli antrachinonici, azoici, premetallizzati e derivanti dal trifenilmetane.
Coloranti Antrachinonici: Origini e Applicazioni
I coloranti antrachinonici derivano dal composto 9,10-antrachinone, in cui il gruppo cromoforo è costituito dai doppi legami negli anelli benzenici e dai due gruppi carbonilici. Appartenenti alla categoria dei coloranti al mordente e al tino, gli antrachinonici sono utilizzati per la tintura di vari materiali. Un esempio famoso è l’alizarina, noto anche come rosso mordente 11, che forma lacche di diversi colori con vari metalli. Coloranti Azoici: Struttura e Applicazioni
I coloranti azoici sono composti che contengono il gruppo azoico -N=N- come principale gruppo cromoforo. Spesso legati a gruppi aromatici, sono ampiamente utilizzati nell’industria tessile. Un esempio noto è la tartrazina, con il tipico colore giallo limone, impiegata in numerosi prodotti alimentari. Coloranti Premetallizzati: Caratteristiche e Utilizzo
I coloranti premetallizzati sono complessi che contengono metalli come cromo o cobalto. Classificati in base al rapporto tra ioni metallici e gruppi di colorante, si distinguono in varie combinazioni, come 1:1, 1:2 e 2:3. Questi coloranti sono ampiamente impiegati per le loro proprietà uniche. Coloranti Derivanti dal Trifenilmetano: Utilizzi e Caratteristiche
I coloranti derivanti dal trifenilmetano sono caratterizzati dalla brillantezza dei colori e spesso sono derivati solfonici di tale composto. Tra gli esempi più noti ci sono il violetto di genziana, il verde di bromo-cresolo e la fucsina, utilizzata per tingere filati di colori magenta e fucsia. In conclusione, i coloranti antrachinonici, azoici, premetallizzati e derivanti dal trifenilmetano sono ampiamente impiegati in vari settori per conferire colore a diversi materiali, offrendo una vasta gamma di opzioni cromatiche e proprietà uniche.