Il fenomeno dell’effetto elettromerico, insieme all’iperconiugazione, all’effetto induttivo e all’effetto mesomerico, rappresenta un importante meccanismo di trasferimento di elettroni nelle molecole organiche.
Cos’è l’effetto elettromerico
Indice Articolo
L’effetto elettromerico si manifesta con la temporanea polarizzazione dei legami multipli a causa di un trasferimento di elettroni intermolecolare in presenza di un reagente. Questo fenomeno si verifica in composti organici contenenti gruppi funzionali come >C=CC=O, -C≡N. Gli elettroni coinvolti in un legame π vengono spostati temporaneamente, e ciò porta alla formazione di ioni positivi e negativi nella molecola.
Proprietà dell’effetto elettromerico
L’effetto elettromerico è temporaneo e reversibile, cessando quando il reagente viene rimosso. È causato dall’influenza dell’elettrofilo o del nucleofilo. Si distingue dall’effetto induttivo in diversi aspetti, tra cui il tipo di elettroni coinvolti e la reversibilità del fenomeno.
Effetto elettromerico +E e -E
Esistono due tipi di effetto elettromerico: il +E (effetto elettromerico positivo) e il -E (effetto elettromerico negativo). Il +E si verifica quando una specie elettrofila, come ad esempio l’ione H+, reagisce con un alchene formando un carbocatione. Mentre il -E si manifesta quando un nucleofilo attacca un doppio legame, come nel caso dell’attacco dello ione cianuro al carbonio carbonilico.
Confronto tra effetto elettromerico ed effetto induttivo
Un confronto tra l’effetto elettromerico e l’effetto induttivo evidenzia differenze significative. Mentre l’effetto elettromerico determina una polarizzazione temporanea, l’effetto induttivo causa una polarizzazione permanente. Inoltre, l’effetto elettromerico coinvolge elettroni di tipo π, mentre l’effetto induttivo coinvolge elettroni di tipo σ.
In conclusione, l’effetto elettromerico gioca un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento elettronico delle molecole organiche, influenzando le reazioni chimiche e le proprietà dei composti coinvolti.