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Esosammine e insulino resistenza

Il ruolo delle esosammine nella biochimica

Le esosammine sono molecole organiche costituite da un monosaccaride esoso in cui un gruppo ossidrilico è sostituito da un gruppo amminico sul carbonio 2. Esistono diversi tipi di esosammine, tra cui la fruttosammina derivante dal fruttosio e la glucosammina derivante dal glucosio. Le N-acetil-esosammine, invece, presentano un gruppo N-acetilamminico al posto del gruppo ossidrilico e sono comunemente trovate nelle glicoproteine e nei glicolipidi.

Via metabolica delle esosammine

Sebbene il glucosio venga principalmente metabolizzato dalla via glicolitica, una parte del fruttosio-6-fosfato viene utilizzata nella via delle esosammine, portando all’aumento delle concentrazioni di N-acetilglucosammina. Questo processo avviene in quattro stadi distinti:

1. Il fruttosio-6-fosfato viene convertito in glucosamina-6-fosfato mediante l’enzima glutammina: fruttosio-6-fosfato amidotransferasi.
2. La glucosammina-6-fosfato viene trasformata in N-acetilglucosammina-6-fosfato dall’enzima glucosammina-fosfato N-acetiltransferasi.
3. L’N-acetilglucosammina-6-fosfato subisce la mutazione in N-acetilglucosammina-1-fosfato tramite l’enzima N-acetilglucosammina mutasi.
4. Infine, l’N-acetilglucosammina-1-fosfato insieme all’uridina difosfato si converte in UDP N-acetilglucosammina come prodotto finale.

Esosammine e insulino resistenza

Il percorso di biosintesi delle esosammine gioca un ruolo nella regolazione dell’assorbimento del glucosio, nella sintesi del glicogeno, nella glicolisi e nella produzione di fattori di crescita. L’eccesso di flusso di esosammine può portare all’insulino resistenza nelle cellule, nei tessuti e negli animali.

Alcune prove suggeriscono che la via delle esosammine possa influenzare l’omeostasi glucidica, poiché l’attività dell’enzima limitante la velocità nella sintesi dell’esosammina è correlata ai tassi di smaltimento del glucosio nel corpo. Le concentrazioni anomale di glucosio possono quindi influenzare la regolazione fisiologica, portando a effetti avversi legati all’iperglicemia.

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