Fosgene: sintesi, caratteristiche e applicazioni
Il fosgene, conosciuto anche come dicloruro carbonilico, è un composto chimico con la formula Cl-CO-Cl e un angolo di legame Cl-C-Cl di 111.8°, secondo la teoria V.S.E.P.R.
La sua scoperta risale al 1812 grazie a John Davy, che lo sintetizzò tramite monossido di carbonio e cloro esposti alla luce solare.
Sintesi del Fosgene
L’industria produce fosgene facendo reagire monossido di carbonio e cloro su un letto di carbonio attivo che funge da catalizzatore, oppure tramite la reazione tra tetracloruro di carbonio e acqua a elevate temperature, richiedendo un continuo raffreddamento del reattore e una temperatura controllata tra i 50 e i 150 °C.
Applicazioni del Fosgene
Il fosgene è ampiamente utilizzato per produrre isocianati e policarbonati, evidenziando la sua natura elettrofila nella sintesi di isocianati. Inoltre, è impiegato nella produzione di policarbonati, una classe di polimeri termoplastici, tramite reazione con il bisfenolo A. È essenziale anche per la produzione di cloruri acilici a partire dagli acidi carbossili, intermedi importanti per la sintesi di ammidi ed esteri.
Usi e Controversie
Nonostante il suo ruolo cruciale nell’industria chimica, il fosgene è noto per essere stata la prima arma chimica impiegata durante la Prima Guerra Mondiale, con effetti devastanti e responsabile di un grande numero di vittime, sia militari che civili, durante conflitti bellici.
In conclusione, il fosgene, nonostante il suo impatto in ambito scientifico e industriale, porta con sé una storia controversa e drammatica. Il complesso status storico del fosgene riflette il suo impatto sia in termini scientifici che in ambito bellico, pur rimanendo un contributo fondamentale nell’industria chimica moderna.