Gas CS: dalla sintesi alla pericolosità
Il gas CS, conosciuto anche come 2-clorobenzalmalononitrile secondo la designazione I.U.P.A.C., è un potente gas lacrimogeno impiegato per scopi strettamente di sicurezza. È stato sintetizzato per la prima volta nel 1928 dai chimici statunitensi Ben Corson e Roger Stoughton, i quali stavano studiando la reazione dei composti carbonilici con il malononitrile quando fecero questa scoperta inaspettata.
Proprietà del gas CS
Il gas CS si presenta come un solido cristallino bianco con bassa tensione di vapore e scarsa solubilità in acqua. La sua formula chimica è C10H5ClN2, che contiene due gruppi nitrile. Viene solitamente utilizzato sotto forma di aerosol o liquido, disciolto in solventi organici volatili come il 4-metilpentan-2-one.
Sintesi del gas CS
La sintesi del gas CS avviene facendo reagire 2-clorobenzaldeide e malononitrile secondo la condensazione di Knoevenagel, procedimento catalizzato da una base debole come la piperidina o la piridina. Durante la reazione, viene rimossa una molecola di acqua per ottenere il composto desiderato.
Pericoli e usi
Il gas CS viene comunemente utilizzato dalle forze dell’ordine per disperdere manifestazioni pubbliche o cortei di protesta. Tuttavia, in base alla Convenzione sulle armi chimiche, l’uso del gas CS in conflitti bellici è strettamente proibito. Ciò è dovuto alla sua pericolosità: l’esposizione al gas può causare lacrimazione, bruciore, tosse, difficoltà respiratorie e, in casi estremi, anche gravi danni alla salute e persino la morte a causa dell’effetto sul sistema respiratorio.
In conclusione, sebbene il gas CS sia un’importante risorsa per il controllo di situazioni di emergenza, il suo utilizzo richiede estrema cautela e deve essere regolamentato per evitare gravi conseguenze per la salute umana.