Il glicole etilenico, conosciuto anche come 1,2-etandiolo, è un composto chimico che possiede due gruppi ossidrili collegati direttamente a due atomi di carbonio. È un liquido incolore con sapore dolciastro, igroscopico e poco volatile, completamente miscibile in acqua e in diverse sostanze organiche come metanolo, fenolo e acetone. La sua reattività è data dalla presenza dei gruppi funzionali –OH, che consentono la produzione di vari composti come aldeidi, alogenuri alchilici, acidi carbossilici, eteri e tioli.
Utilizzi e applicazioni
Il glicole etilenico ha diverse applicazioni, essendo impiegato come intermedio in molte reazioni chimiche, soprattutto per la produzione di resine e fibre a base di poliesteri come il polietilentereftalato. È noto anche per la sua funzione di antigelo, essendo parte di miscele che cristallizzano a basse temperature. Trova impiego come solvente nell’industria delle vernici e della plastica, nei liquidi per freni idraulici, negli inchiostri per penne a sfera e come componente nei lucidi per calzature.
Metodo di sintesi
Il glicole etilenico può essere sintetizzato ossidando l’etene in presenza di un catalizzatore di ossido di argento per formare l’ossido di etilene, detto anche ossirano. L’idratazione dell’ossido di etilene porta alla formazione del glicole etilenico. Questa reazione può avvenire in condizioni acide, basiche o neutre, ma a livello industriale, solitamente si utilizza l’acido solforico allo 0,5% come catalizzatore in condizioni neutre o lievemente acide.
Durante il processo sintetico, si formano anche omologhi superiori, ma un eccesso di acqua può ridurre tali reazioni collaterali, garantendo rese fino al 93%. Il prodotto è distillato a bassa pressione per eliminare l’acqua e successivamente purificato sotto vuoto.
Effetti avversi
È importante sottolineare che il glicole etilenico è nocivo per ingestione e può causare danni agli organi in caso di esposizione prolungata. Pertanto, è essenziale manipolarlo con cautela e rispettare le norme di sicurezza specifiche.