Il Gliossale: caratteristiche, produzione, reattività e applicazioni
Il Gliossale, conosciuto anche come etandiale, è una dialdeide con formula OCHCHO, contenente due gruppi carbonilici, che si presenta sotto forma di cristalli gialli in natura. I suoi usi e le sue proprietà sono molteplici e interessanti.
Indice Articolo
Proprietà del Gliossale
Il Gliossale si presenta sotto forma di cristalli gialli che diventano un liquido giallo chiaro a temperature superiori. È caratterizzato da una bassa tossicità ed è solubile in acqua, etanolo ed etere etilico. Le sue soluzioni hanno una bassa tensione di vapore, rendendolo un’alternativa alla formaldeide.
Produzione del Gliossale
Il Gliossale può essere ottenuto attraverso vari processi sintetici come il processo Laporte, che coinvolge l’ossidazione del glicole etilenico in presenza di ossigeno ad alta temperatura con catalizzatori come argento o rame. Altri metodi includono l’ossidazione dell’acetaldeide con acido selenioso, la reazione tra acetaldeide e acido nitrico e l’ozonolisi del benzene seguita dalla reazione con zinco.
Reattività del Gliossale
Il Gliossale reagisce con l’idrossido di sodio per formare il glicolato di sodio, con l’ossigeno per produrre acido gliossilico e in presenza di ammoniaca e formaldeide per formare rispettivamente imidazolo e diacetale. Può reagire anche con gli alcoli per formare diacetale.
Applicazioni del Gliossale
Il Gliossale trova impiego come solubilizzante e agente reticolante nella chimica dei polimeri, nella concia delle pelli, nei cosmetici, nelle industrie delle resine epossidiche e come fissativo alternativo alla formaldeide per la conservazione delle cellule nelle analisi al microscopio. È inoltre utilizzato per reticolare formulazioni a base di amido nelle finiture tessili e nella carta patinata.
In sintesi, il Gliossale è una sostanza polivalente con molte applicazioni industriali e chimiche, grazie alle sue caratteristiche uniche e alla sua reattività con diverse sostanze.