Il cherosene, il combustibile che alimenta i cieli con una potenza inarrestabile, è una miscela liquida di idrocarburi derivata dalla distillazione del petrolio, essenziale per l’aviazione, il riscaldamento e le applicazioni industriali. Con le sue caratteristiche di infiammabilità controllata, stabilità e densità energetica elevata, questo elemento fondamentale continua a dominare il panorama energetico, specialmente nei cieli dove ogni goccia conta per spingere i velivoli verso nuovi orizzonti.
Composizione chimica
Indice Articolo
Il cherosene è una miscela liquida di idrocarburi ottenuta dalla distillazione frazionata del petrolio greggio. La sua composizione comprende principalmente alcani a catena lineare o ramificata, cicloalcani e una piccola percentuale di idrocarburi aromatici. I composti presenti contengono generalmente da 10 a 16 atomi di carbonio per molecola (C₁₀–C₁₆), il che gli conferisce una posizione intermedia tra benzina e gasolio in termini di volatilità e densità.
Dal punto di vista fisico e chimico, il cherosene presenta le seguenti caratteristiche: densità generalmente compresa tra 0,78 e 0,81 g/cm³ a 15 °C, numero di cetano che varia tra 40 e 50 in applicazioni speciali, punto di infiammabilità tra 38 °C e 72 °C, e un comportamento al freddo ottimizzato per l’uso aeronautico, come nel Jet A-1 che garantisce fluidità fino a –47 °C.
Tipologie di cherosene
A seconda dell’uso finale, il cherosene è formulato in diverse varianti con specifiche proprietà.
Il cherosene per aviazione è la tipologia più raffinata, utilizzata nei motori a reazione, con standard come Jet A e Jet A-1 per l’aviazione civile, e JP-8 per l’ambito militare. Altre varianti includono il cherosene illuminante per uso domestico in aree rurali, e quello industriale per forni e caldaie, con standard variabili ma sempre focalizzati su stabilità e sicurezza.