Le basi superforti nell’ambito della sintesi organica: una scoperta entusiasmante
Le basi superforti, conosciute anche come “superbase”, sono un elemento di grande interesse per la comunità scientifica grazie alla loro straordinaria capacità di legare gli ioni H+ in modo estremamente efficace. Queste superbasigodono di una rilevanza particolare nel campo della sintesi organica, soprattutto per la deprotonazione degli acidi deboli.
Fino a pochi decenni fa, l’anione CH3- veniva considerato la base più forte conosciuta, ma nel 2008 è stato scoperto l’anione LiO-, caratterizzato da una maggiore basicità. La ricerca si è poi concentrata sugli anioni con due cariche negative, nonostante la loro intrinseca instabilità dovuta alla repulsione tra le cariche negative adiacenti.
Grazie alla chimica computazionale, i ricercatori dell’Università di Wollongong, in Australia, sono riusciti a prevedere la stabilità dell’anione o-dietinilbenzene. La sintesi di questo dianione è stata ottenuta a partire dall’acido 1,2-benzendicarbossilico, noto come acido ftalico, utilizzando la tecnica di ionizzazione evaporativa chiamata elettrospray. Inizialmente è stato generato il dianione dicarbossilato, successivamente sottoposto a processi di decarbossilazione per ottenere il dianione o-dietinilbenzene.
Questa ricerca ha aperto nuove prospettive, poiché le informazioni acquisite su anioni e controioni inerti, insieme alla basicità, potrebbero avere applicazioni cruciali in settori commerciali come il reforming del petrolio, la catalisi nella polimerizzazione, la tecnologia delle batterie e celle a combustibile. Questo potrebbe aprire la strada alla sintesi di nuove molecole e materiali innovativi, contribuendo allo sviluppo di settori industriali emergenti.