I lignani emergono come eroi silenziosi del mondo vegetale e umano, rivelando una potenza biologica che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della salute e della nutrizione. Questi metaboliti secondari delle piante, appartenenti al gruppo dei polifenoli non flavonoidi, sfoggiano una struttura chimica complessa e una gamma di attività biologiche che attirano l’attenzione di ricercatori in nutrizione, farmacologia e scienze agrarie. Con il loro ruolo cruciale nella difesa delle piante contro stress ambientali e agenti patogeni, i lignani dimostrano una resilienza da campioni, offrendo anche promettenti vantaggi per la salute umana attraverso la dieta.
Funzioni nelle piante e nell’alimentazione umana
I lignani sono diffusi in varie parti delle piante, come legno, resina, corteccia, radici, foglie, fiori, frutti e semi, con concentrazioni elevate nei semi di lino e di sesamo. Questi composti non solo sostengono la resilienza vegetale contro fattori esterni, ma una volta integrati nella dieta, vengono trasformati dalla flora intestinale in enterolignani. Tali molecole esibiscono proprietà antiossidanti e modulatorie degli ormoni, potenzialmente decisive nella prevenzione di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi metabolici, sottolineando un impatto significativo sia in ambito ecologico che nutrizionale.
Struttura chimica e applicazioni biologiche
I lignani derivano dall’unione di unità di hydroxycinnamic acid, presentando una varietà di forme che includono classici, neolignani, norlignani, ibridi e oligomerici. Questa diversità chimica, con configurazioni come furofurani e dibenzilbutani, conferisce loro effetti antiossidanti, antimicrobici e antitumorali, trasformandoli in alleati naturali per la salute. La loro biodisponibilità, influenzata da fattori come il microbiota intestinale e i processi alimentari, evidenzia come questi composti possano massimizzare il loro potenziale biologico nell’organismo umano.
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