Il Pirene: un Idrocarburo Policiclico Aromatico
Il pirene, scoperto nel 1837 da Auguste Laurent, è un idrocarburo policiclico aromatico composto da quattro anelli benzenici condensati con la formula C16H10. Questo composto si presenta come un solido incolore, ma può apparire giallo a causa di impurità di naftacene, con un punto di fusione di 156°C.
Indice Articolo
Proprietà del Pirene
Il pirene è ottenuto dalla combustione incompleta di composti organici ed è isolato per la prima volta nel catrame di carbone. È scarsamente solubile in acqua e tetracloruro di carbonio, ma solubile in etanolo, etere etilico, solfuro di carbonio, benzene e toluene.
In soluzione, il pirene mostra una discreta fluorescenza blu, rendendolo una sonda utile per determinare la polarità del solvente. La polarità del solvente influisce sulla fluorescenza del pirene, rendendolo ideale per questo tipo di analisi.
Produzione e Fonti di Pirene
Il pirene deriva dalla combustione incompleta di sostanze organiche, come olio combustibile, gas, carbone e legno. Le fonti antropiche principali includono automobili, impianti termici, centrali termoelettriche, raffinerie, cartiere, industrie chimiche e plastiche, e depositi di sostanze tossiche. Ambienti interni con riscaldamento a legna e carbone possono contenere elevate concentrazioni di pirene, che è uno degli inquinanti organici più persistenti.
Reazioni del Pirene
Il pirene può subire reazioni di ossidazione fotochimica o elettrochimica per formare chetoni e lattoni. Inoltre, può essere sottoposto ad idrogenazione, alogenazione, nitrazione, ozonolisi e addizioni di Diels-Alder.
Applicazioni del Pirene
Il pirene è impiegato nella produzione di coloranti, plastiche e pesticidi ed è precursore del benzo[a]pirene, una sostanza altamente nociva per la salute. Questo idrocarburo aromatico policiclico ha diversi utilizzi industriali, ma è importante considerarne l’impatto sulla salute e sull’ambiente.