I polimeri vinilici stanno rivoluzionando il panorama dei materiali moderni come veri e propri fuoriclasse, emergendo come campioni indiscussi per la loro straordinaria versatilità e adattabilità. Questi polimeri, derivati da monomeri contenenti il gruppo vinilico (–CH=CH₂), hanno dato origine a una vasta gamma di materiali con proprietà diversificate, tra cui il polivinilcloruro (PVC), il polistirene (PS), il polipropilene (PP) e i poliacrilati, ormai onnipresenti nella vita quotidiana grazie alla loro capacità di combinare facilità di produzione, costi accessibili e prestazioni elevate.
Struttura chimica e stereochimica
I polimeri vinilici derivano da monomeri con un doppio legame carbonio-carbonio, tipicamente della forma CH₂=CHX, dove X è un sostituente variabile come un atomo di cloro nel PVC o un gruppo fenile nel polistirene. La polimerizzazione avviene tramite meccanismi radicalici o catalitici, influenzando le proprietà chimico-fisiche.
La tatticità gioca un ruolo decisivo: nelle forme isotattiche, i gruppi sostituenti si dispongono sullo stesso lato della catena, favorendo cristallinità e resistenza; nelle sindiotattiche, si alternano regolarmente, offrendo stabilità termica; nelle atattiche, la disposizione casuale rende i materiali più morbidi e flessibili.
Proprietà fisiche e chimiche
I polimeri vinilici eccellono per la loro diversità, con gradi di cristallinità che dipendono dalla tatticità, offrendo resistenza meccanica nei tipi come PVC e polipropilene isotattico. Le proprietà termiche variano, con temperature di transizione vetrosa (Tg) e fusione (Tm) che definiscono la rigidità, ad esempio nel polistirene. Chimicamente, mostrano inerzia generale ma sensibilità specifica, come nel PVC esposto a UV.