Ritardanti di fiamma bio-based: nuove soluzioni per la protezione ambientale
I ritardanti di fiamma bio-based rappresentano un’alternativa sostenibile e rispettosa dell’ambiente ai ritardanti di fiamma tradizionali, in particolare ai ritardanti di fiamma bromurati (BFR) che, dal punto di vista ambientale, possono comportare gravi rischi, come la resistenza alla degradazione chimica, biologica e fotolitica, e la capacità di migrare e bioaccumularsi nei tessuti viventi.
È noto che i ritardanti di fiamma alogenati emettono gas tossici durante la combustione, rendendo difficile il riciclaggio sicuro delle parti in plastica nelle apparecchiature elettriche. Di conseguenza, si sta puntando verso l’uso di ritardanti di fiamma più ecologici come quelli organofosforici e bio-based derivati dalla biomassa verde e rinnovabile.
La ricerca si è concentrata sullo sviluppo di materiali ignifughi più ecologici e sostenibili, con un particolare focus sui ritardanti di fiamma bio-based. I materiali utilizzati includono cardanolo, acido fitico, amido, lignina, chitosano, acido tannico e β-ciclodestrina, tutti derivati da risorse di biomassa.
Il cardanolo, ad esempio, è un lipide fenolico ottenuto da rifiuti derivanti dalla lavorazione di anacardi, che può essere sottoposto a diversi processi di trasformazione per ottenere nuovi monomeri epossidici fosforilati. L’acido fitico, invece, è un estere diidrogenofosfato dell’inositolo presente in molti alimenti a base vegetale e viene impiegato per diversi materiali polimerici a causa del suo alto contenuto di fosforo.
Gli studi hanno dimostrato che anche l’amido, combinato con tessuto di lino e polifosfato di ammonio, può contribuire alla realizzazione di compositi ignifughi biodegradabili con una significativa efficienza verso l’autoestinzione della fiamma.
In definitiva, l’uso dei ritardanti di fiamma bio-based rappresenta un passo importante verso la protezione dell’ambiente, offrendo alternative sostenibili e più sicure rispetto ai tradizionali ritardanti di fiamma alogenati.