Il tetrossido di osmio: caratteristiche e applicazioni
Il tetrossido di osmio, conosciuto anche come ossido di osmio (VIII), è un composto chimico tossico, volatile e costoso utilizzato come agente colorante per campioni biologici osservati al microscopio elettronico. La sua manipolazione richiede particolare attenzione in quanto il vapore di tetrossido di osmio può causare irritazioni agli occhi, alla pelle e danni polmonari.
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Proprietà fisiche e sintesi del tetrossido di osmio
Il tetrossido di osmio presenta una struttura molecolare tetraedrica con un angolo di legame O-Os-O di 109,5°, rendendolo una molecola apolare. Si presenta come un solido cristallino con un punto di fusione di 40°C e un punto di ebollizione di 130°C. La sua alta tossicità e volatilità impongono la necessità di un corretto trattamento. Nonostante la sua incolorezza, può essere associato al colore giallo a causa della presenza di biossido di osmio OsO2.
La sintesi del tetrossido di osmio avviene riscaldando il metallo a 400°C in presenza di ossigeno, secondo la reazione: Os + 2 O2 → OsO4. Questo composto agisce come acido di Lewis con proprietà ossidanti.
Reazioni e meccanismo chimico del tetrossido di osmio
Il tetrossido di osmio può essere ridotto da idrogeno molecolare a osmio metallico tramite la reazione: OsO4 + 4 H2 → Os + 4 H2O. Inoltre, agisce come efficace agente ossidante per convertire gli alcheni in glicoli vicinali, attraverso un’addizione stereospecifica dei due gruppi -OH.
In presenza di un agente ossidante come l’H2O2, che rigenera l’osmio (VI) in osmio (VIII), il tetrossido di osmio viene utilizzato in quantità catalitiche per l’ossidazione degli alcheni.
Questo meccanismo di reazione coinvolge la formazione di un osmiato ciclico che spiega la specificità stereochemica. Il tetrossido di osmio è principalmente utilizzato come catalizzatore per l’ossidazione degli alcheni, dimostrandosi uno strumento importante in sintesi organica.