Produzione e proprietà dell’acido tungstico
L’acido tungstico è un acido ternario derivato dall’idratazione dell’ossido di tungsteno (VI) WO3. È stato scoperto dal chimico svedese Carl Wilhelm Scheele nel 1781 e ha una struttura tetraedrica, composta da un atomo di tungsteno centrale circondato da quattro atomi di ossigeno. Può essere rappresentato come WO3· H2O sebbene possa essere rinvenuto nella forma semiidrata WO3· ½ H2O.
È una sostanza solida di colore bianco-giallastro, poco solubile in acqua e insolubile nella maggior parte dei solventi organici e in soluzioni acide, ad eccezione dell’acido fluoridrico. Tuttavia, è solubile in etanolo e ammoniaca. L’acido tungstico presenta proprietà acide, con un pKa di 1.7, e può reagire con le basi per formare sali noti come tungstati. Inoltre, è un forte agente ossidante e può reagire con vari composti.
Produzione e utilizzi
L’acido tungstico può essere preparato attraverso varie vie sintetiche, ad esempio dalla reazione del tungstato di sodio Na2WO4 o del paratungstato di ammonio con un acido. Può anche essere ottenuto dalla reazione tra ossido di tungsteno (VI) e acqua o dalla reazione tra tungsteno e perossido di idrogeno. Grazie alle sue proprietà acide, reagisce con le basi per dare i tungstati e può essere utilizzato come catalizzatore in varie reazioni.
Tra i suoi utilizzi, l’acido tungstico è impiegato nella produzione di acido p-idrossibenzoico, un intermedio nella sintesi della vitamina C, come catalizzatore nelle reazioni di ossidazione degli alcoli terpenici e di idrossilazione delle olefine. Inoltre, catalizza la condensazione di indoli con isatine e viene impiegato come fotocatalizzatore nella degradazione degli inquinanti organici e nella produzione di idrogeno tramite la scissione dell’acqua. Viene utilizzato anche come mordente e nella produzione di pigmenti e coloranti, nell’industria tessile, in inchiostri e vernici a base di tungsteno, nelle soluzioni elettrolitiche e nella preparazione di vetri e smalti ceramici.