Armi chimiche: una minaccia nel panorama globale

Le armi chimiche sono sostanze che attraverso la loro azione possono causare la morte, l’invalidità temporanea o il danno permanente all’uomo o agli animali
Sono progettate per essere utilizzate come strumenti di guerra e possono essere sotto forma di gas, liquidi o solidi dispersi nell’ambiente

L’uso delle armi chimiche è ampiamente condannato dalla comunità internazionale a causa degli effetti devastanti sulla salute umana e sull’ambiente. La Convenzione sulla Proibizione delle Armi Chimiche di Parigi del 1993 è entrata in vigore il 29 aprile 1997.

Questa convenzione a cui aderiscono la maggior parte dei paesi e ratificata da 65 Stati, proibisce l’uso, lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, l’immagazzinamento e il trasferimento di armi chimiche. La convenzione rafforza il divieto del Protocollo di Ginevra del 1925 sull’uso di armi chimiche vietandone l’uso in qualsiasi circostanza.

Nel testo della convenzione CWC acronimo di Chemical Weapons Convention compaiono esplicitamente alcune disposizioni tra cui quella di distruzione delle scorte, fornire assistenza e protezione agli Stati membri contro le minacce chimiche e favorire la cooperazione internazionale

Storia delle armi chimiche

Sin dall’inizio delle guerre gli uomini hanno cercato con ogni mezzo di sopraffare, spesso per interessi ideologici ed economici, altri popoli utilizzando armi ed eserciti. Per millenni l’uomo ha trasformato veleni naturali e sintetici in armi da guerra cosiddette non convenzionali.

Già nel 600 a.C. l’esercito ateniese contaminò le acque della città assediata di Cirra, un villaggio della Focide, nella Grecia centrale sfruttando i componenti attivi velenosi della pianta di elleboro. Sembra, però, che i fumi dell’arsenico fossero noti ai cinesi fin dal  1000 a.C.

Tuttavia le armi chimiche si sono evolute nel corso dei secoli e nel 1868 nel corso della guerra del Paraguay furono lanciati tubi pieni di miscele asfissianti spenti, tuttavia, dai nemici. Nella Dichiarazione dell’Aia del 1899 e nella Convenzione dell’Aia del 1907 si vietò il lancio di proiettili che diffondevano gas asfissianti.

armi chimiche 1 guerra mondiale

Fu nel corso della Prima Guerra Mondiale che le armi chimiche esordirono tristemente nello scenario internazionale. Nella seconda battaglia di Ypres il 22 aprile 1915 fu usato per la prima volta il cloro gassoso la cui inalazione può scatenare difficoltà respiratorie, accumulo di fluidi nei polmoni, bruciore alla bocca, dolore e gonfiore alla gola, mal di stomaco, vomito e sangue nelle feci.

Il cloro fu sostituito dal fosgene, un gas altamente soffocante e maggiormente aggressivo, che generava velocemente nelle vittime un edema polmonare e la conseguente insufficienza respiratoria ed è stato responsabile dell’85% delle vittime di armi chimiche durante la prima guerra mondiale.

L’iprite chiamato anche gas mostarda fu usato come arma chimica per la prima volta dai Tedeschi, durante la Prima guerra mondiale, a Ypres nel 1917.

Classificazione delle armi chimiche

Le armi chimiche sono tra le peggiori invenzioni dell’uomo che colpiscono in modo indiscriminato causando danni gravissimi e, spesso, anche la morte. Sulla base della loro struttura, possono essere classificate come composti organofosforici, organosolforici, organofluorurati e arsenicali.

In generale, la classificazione delle armi chimiche, è fatta in termini di effetti fisiologici prodotti sugli esseri umani come segue

Gas nervini

Tabun

I gas nervini hanno avuto un ruolo importante sin dalla Seconda Guerra Mondiale costituendo un’arma chimica letale in quanto colpiscono la trasmissione degli impulsi nel sistema nervoso. Appartengono chimicamente ai composti fosforo-organici e, tra essi, uno dei più tossici è il Tabun.

Il loro effetto tossico, si basa sull’inattivazione dell’enzima acetilcolinesterasi appartenente alla classe delle idrolasi catalizza la reazione: acetilcolina + H2O → colina + acetato
L’acetilcolina è responsabile della trasmissione nervosa sia a livello di sistema nervoso centrale sia di sistema nervoso periferico nell’uomo.

L’ aumento della concentrazione di acetilcolina nei recettori neuromuscolari provoca la contrazione involontaria di tutti i muscoli, conducendo all’arresto sia respiratorio che cardiaco, ed infine alla morte

Tra i gas nervini di quarta generazione vi è la classe dei Novičok prodotti nell’Unione Sovietica tra il 1970 e il 1993 progettati per non essere rilevabili dalle apparecchiature di rilevamento chimico standard della NATO quindi la loro identificazione è molto più difficile.

Agenti vescicanti

iprite

Tra essi l’iprite che è il tioetere del cloroetano, conosciuto anche come gas mostarda per il suo caratteristico odore. Il suo nome I.U.P.A.C. è solfuro di 2,2′-diclorodietile e formula ClCH2CH2SCH2CH2S.

Ha una elevata potenza, per la sua spiccata tendenza a legarsi a molte e diverse molecole organiche presenti nell’organismo. È estremamente penetrante e agisce sulla pelle anche infiltrandosi attraverso gli abiti, il cuoio, la gomma e  tessuti  impermeabili all’acqua.  Concentrazioni di 0,15 mg/L di aria risultano letali in pochi minuti mentre concentrazioni minori producono piaghe dolorose e di difficile guarigione.

Agenti cianogenici

Gli agenti cianogenici  comprendono sostanze chimiche che rilasciano il cianuro di idrogeno  o altri composti contenenti cianuro, noti per la loro tossicità estrema.
Il cianuro di idrogeno agisce interferendo con il processo di respirazione cellulare, bloccando l’uso dell’ossigeno da parte del corpo e causando asfissia.

Il cloruro di cianogeno ha anche potenti effetti lacrimogeni e soffocanti. L’agente penetra negli elementi filtranti di una maschera antigas più facilmente di qualsiasi altro agente. Lo sviluppo industriale mondiale è diventato una grave minaccia per quanto riguarda il cianuro. Questo è stato utilizzato dall’Iraq nel suo conflitto con l’Iran durante la guerra del 1983-88.

Gas lacrimogeni

I gas lacrimogeni sono considerati armi chimiche non letali utilizzate per il controllo dei disordini civili e per scopi di autodifesa. Queste sostanze chimiche vengono impiegate dalle forze di sicurezza per disperdere folle o per sopprimere proteste.

gas lacrimogeni

Provocano irritazione agli occhi, al naso e alle vie respiratorie, causando lacrimazione, tosse, starnuti e difficoltà respiratorie, in modo da disperdere le persone coinvolte.
I gas lacrimogeni comunemente utilizzati includono il cloruro di benzalconio, il cloroacetofenone (CN) e l’orto-clorobenziliden-malononitrile noto come gas CS.

Questi composti chimici possono essere dispersi sotto forma di gas, aerosol o granuli.
Sebbene i gas lacrimogeni siano considerati armi non letali, il loro utilizzo può comportare rischi significativi per la salute, specialmente per le persone con problemi respiratori preesistenti o altre condizioni mediche.

Inoltre, un uso improprio o eccessivo dei gas lacrimogeni può causare lesioni o complicazioni gravi, in particolare se impiegati in ambienti chiusi o sovraffollati.

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