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Borofosfina

Il fosfuro di boro (BP) si distingue come un semiconduttore rinomato per la sua notevole durezza e resistenza, con una di fusione di 1100 °C a ambiente. La sua stabilità chimica elevata a temperature elevate lo rende un materiale di grande interesse per una vasta gamma di applicazioni tecnologiche.

Caratteristiche del fosfuro di boro

Classificato tra i semiconduttori III-V, il fosfuro di boro è composto da elementi presenti nei gruppi III e V della Tavola Periodica. La sua scoperta risale agli anni ’50, grazie a studi condotti presso l’Istituto Ioffe, dove fenomeni fondamentali legati a questi semiconduttori sono stati esplorati da scienziati illustri. Tra le loro principali caratteristiche, spiccano la combinazione degli elementi del gruppo III, come il boro e l’alluminio, con quelli del gruppo V, come il fosforo e l’arsenico.

Nonostante il suo potenziale, il fosfuro di boro è meno studiato rispetto ai suoi omologhi più noti, come l’arseniuro di gallio e il fosfuro di indio. La sua conduttività termica elevata e la durezza straordinaria lo pongono come candidato ideale per applicazioni in cui è richiesta stabilità e resistenza. Esso è stato studiato per usi nei rivestimenti resistenti alla corrosione, nelle celle solari e come fotocatalizzatore.

Proprietà strutturali e sintesi

La struttura cristallina del fosfuro di boro, simile a quella dell’arseniuro di gallio, mostra atomi di boro e fosforo coordinati in modo tetraedrico. Questa configurazione è responsabile delle sue eccellenti proprietà chimiche e semiconduttrici. L’ampio band gap di 2. eV lo rende un candidato promettente per applicazioni in fotocatalisi e generazione di ossigeno.

La sintesi del fosfuro di boro pone delle sfide a causa delle diverse reattività dei componenti coinvolti. Mentre il fosforo è molto reattivo, il boro richiede temperature estremamente elevate per reagire. Nel corso degli anni, diversi metodi chimici e precursori sono stati utilizzati per ottenere questo semiconduttore, inclusi alogenuri di boro e fosforo. Tecniche innovative, come la sintesi solvotermica, sono state sviluppate per migliorare l’ nella produzione di nanocristalli di fosfuro di boro, facilitando l’uso di solventi a temperature elevate in sistemi chiusi.

Ultimamente, un processo ad alta temperatura auto-propagante ha dimostrato di essere efficace per ottenere fosfuro di boro puro, sebbene la presenza di impurità come il subfosfuro di boro continui a rappresentare una sfida. La ricerca è in corso per ottimizzare i metodi di sintesi e migliorare la purezza e l’efficienza dei materiali prodotti.

Grazie alle sue proprietà, il fosfuro di boro può posseggere applicazioni significative nei settori della microelettronica e dei materiali termici, fungendo da materiale di imballaggio o dissipazione del calore. La sua capacita di mantenere elevati livelli di conduttività termica lo rende ideale per i dispositivi che operano in condizioni termiche estreme.

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