La metamorfosi dell’acqua in oro è un concetto che non ha mai fatto parte delle fantasie alchemiche, nemmeno nelle menti più ardite degli alchimisti. Questi ultimi si sono sempre dedicati alla ricerca della leggendaria pietra filosofale, capace di convertire i metalli considerati vili in oro. Le origini di questa ricerca si possono far risalire a Zosimo di Panopoli (circa 300 d.C.) e arrivare fino al famoso romanzo del 1997 di J. K. Rowling, intitolato Harry Potter e la pietra filosofale.
L’importanza dell’oro nella storia
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A partire dagli antichi Egizi, l’oro ha rappresentato molto più di un semplice simbolo di ricchezza; esso ha assunto un ruolo fondamentale nella mitologia e nella vita quotidiana delle civiltà. Il Regno di Lidia, oggi parte della Turchia occidentale, è stato il primo stato a utilizzare l’oro e le sue leghe come forma di commercio.
Un momento storico di grande rilevanza è rappresentato dalla scoperta di enormi giacimenti d’oro nell’America del Nord, particolarmente nel XIX secolo. Questo evento ha originato una vera e propria corsa all’oro, dove i cercatori, avvalendosi di strumenti semplici, riuscivano a estrarre ricchezze dai fiumi. Luoghi iconici come la California e il Territorio dello Yukon in Canada, hanno visto affluire migliaia di persone da ogni angolo del mondo nella speranza di arricchirsi, con la popolazione di San Francisco che è aumentata da circa 1.000 a 25.000 individui in appena due anni.
L’oro oggi e la sua estrazione
La corsa all’oro in California ebbe luogo nel contesto della Rivoluzione industriale, diventando un potente motore di crescita economica per gli Stati Uniti nel XIX secolo. L’abbondanza dell’oro influenzò l’espansione di vari settori, stimolando la domanda di materiali minerari, legname, abbigliamento e servizi di trasporto.
Negli ultimi anni, alcuni esperti hanno iniziato a considerare l’estrazione dell’oro dall’acqua di mare come un’opzione più promettente rispetto ai metodi tradizionali. Si stima che l’oro e altri metalli fuoriescano da sorgenti idrotermali, spesso situate più di un miglio sotto la superficie marina, accumulandosi sul fondale. L’oro è da sempre percepito come un bene rifugio, capace di mantenere il proprio valore durante i periodi di crisi economica e fluttuazioni di mercato. Se un giorno fosse possibile trasformare l’acqua in oro, significherebbe un drastico abbattimento del valore di questo metallo prezioso, simbolo incontrastato di ricchezza.
Nel campo della chimica, esistono reazioni affascinanti e dall’aspetto alchemico, che possono far apparire l’acqua come se si trasformasse in oro, sebbene non sia così semplice. Questa illusionistica trasformazione è un chiaro esempio di come “non è tutto oro quello che luccica”.
Per realizzare questa straordinaria reazione, vengono preparate due distinte soluzioni:
Soluzione A
Si utilizza 1 grammo di arsenito di sodio (NaAsO2), noto per le sue proprietà antisettiche e impiegato in insetticidi, erbicidi, nella conservazione di pelli e nella produzione di tinture, insieme a 50 mL di acqua e 5.5 mL di acido acetico glaciale (acido acetico anidro). La preparazione della soluzione A avviene mescolando l’arsenito di sodio nell’acqua, seguita dall’aggiunta dell’acido acetico glaciale.
Soluzione B
Per la soluzione B, si preparano 10 grammi di tiosolfato di sodio in 50 mL di acqua. Si ottiene così una soluzione che, se combinata con la soluzione A, darà luogo alla trasformazione visibile: bastano circa 30 secondi per notare come la soluzione, da limpida, assuma un colore dorato.
Reazioni chimiche coinvolte
orpimento
Le reazioni chimiche che portano alla percezione dell’acqua trasformata in oro prevedono inizialmente il tiosolfato di sodio che reagisce con l’acido acetico, generando solfuro di idrogeno, biossido di carbonio e ossido di sodio secondo la seguente equazione:
Na2S2O3 + CH3COOH → 2 H2S + 2 CO2 + Na2O
Successivamente, il solfuro di idrogeno prodotto reagisce con l’arsenito di sodio, dando origine a acqua, solfuro di arsenico (III) e solfuro di sodio:
2 NaAsO2 + 4 H2S → 4 H2O + As2S3 + Na2S
Il solfuro di arsenico, chimicamente simile ai composti minerali conosciuti come orpimento, è stato storicamente utilizzato come pigmento giallo. Tuttavia, i chimici non sono mai riusciti a trasformare il solfuro di arsenico in oro…