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Cromo esavalente: diffusione, composti, esposizione, effetti

Cromo esavalente: rischi, esposizione e impatto sulla salute umana

Il cromo esavalente è uno degli stati di ossidazione del cromo in diversi composti conosciuto per la sua nocività. Trovandosi in natura nella crocoite e nella lopezite, la sua esposizione può causare gravi problemi di salute, come asma, irritazione cutanea, danni renali e persino cancro respiratorio.

I lavoratori maggiormente esposti sono quelli impiegati nelle acciaierie, a causa dell’utilizzo di cromo per rendere l’acciaio inossidabile. Inoltre, i composti contenenti cromo esavalente sono utilizzati in vari settori industriali come pigmenti per vernici e inchiostri, nonché come agenti anticorrosivi. Tuttavia, a seguito delle sue proprietà tossiche e cancerogene, l’uso del cromo esavalente sarà vietato nell’Unione Europea entro il 2024.

Diffusione del cromo esavalente e suoi effetti sulla salute

Il cromo esavalente si trova anche in quantità elevate nelle vicinanze di industrie siderurgiche e conciarie. È importante notare che il fumo di tabacco contiene alte concentrazioni di cromo esavalente, maggiori negli ambienti chiusi rispetto a quelli all’aperto.

Proprietà e impiego dei composti del cromo esavalente

I composti più comuni del cromo esavalente includono bicromato di ammonio, cromato di bario, cromato di calcio, cromato di stronzio, cromato di potassio, cromato di zinco, cromato di piombo, triossido di cromo e cloruro di cromile. Questi composti presentano variazioni delle proprietà fisiche e sono caratterizzati dai loro colori distinti, nonché dalla loro solubilità in acqua.

Cemento e cromo esavalente: rischi e strategie di mitigazione

Il cromo (VI) è presente nel cemento e durante la sua produzione, l’ossigeno e le alte temperature favoriscono la parziale ossidazione del cromo (III) a cromo (VI). Tuttavia, a seguito di una direttiva della Comunità Europea, i cementi immessi sul mercato europeo non devono rilasciare, se miscelati con acqua, più di 2 mg/kg di cromo esavalente dal gennaio 2005.

Per adempiere a tali normative e proteggere la salute dei lavoratori, sono state implementate diverse strategie, come l’utilizzo di agenti riducenti come il ferro (II) sotto forma di solfato ferroso, stagno (II) sotto forma di solfato stannoso e antimonio (III) come ossido di antimonio (III).

Il modo in cui il cromo esavalente viene utilizzato e le sue implicazioni sulla salute umana sono temi di crescente interesse e preoccupazione. È fondamentale attuare strategie efficaci per ridurre l’esposizione a questa sostanza nociva in ambienti lavorativi e industriali al fine di tutelare la salute pubblica.

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