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Glutatione: funzioni, sintesi, fonti alimentari

Il ruolo del glutatione (GSH) come antiossidante endogeno è fondamentale per molte funzioni vitali all’interno del corpo. Questo tripeptide è composto da tre amminoacidi: cisteina, acido glutammico e glicina, ed è ampiamente diffuso nei tessuti dei mammiferi.

La Storia del Glutatione

Frederick Gowland Hopkins nel 1929 isolò il glutatione dal lievito, scoprendo che è presente anche nei globuli rossi. Successivamente, Vincent du Vigneaud sintetizzò il glutatione nel 1952, guadagnandosi nel 1955 il Premio Nobel per la Chimica per il suo lavoro sui composti solforati biologicamente importanti.

Le Funzioni del Glutatione

Il glutatione svolge un ruolo fondamentale nella difesa contro lo stress ossidativo e può proteggere dalle specie reattive dell’ossigeno. Tra le sue funzioni aggiuntive, il glutatione agisce come riserva di cisteina, partecipa alla riduzione dei ribonucleotidi, immagazzina l’ossido nitrico, contribuisce alla maturazione di diverse proteine contenenti cluster ferro-zolfo e supporta il funzionamento di alcuni fattori di trascrizione.

La Sintesi del Glutatione

A differenza della maggior parte degli antiossidanti alimentari, il glutatione è prodotto attraverso reazioni biochimiche specifiche. Viene sintetizzato a partire da glutammato e cisteina, grazie all’enzima glutammato-cisteina ligasi che forma la γ glutammilcisteina; successivamente, l’enzima glutatione sintetasi lega una glicina a questo composto per formare il glutatione.

Le Fonti Alimentari di Glutatione

Per aumentare i livelli di glutatione nel corpo, è possibile consumare alimenti ricchi di metionina e cisteina come manzo, pesce, pollame, broccoli, cavolfiori, cavoletti di Bruxelles e crescione. Inoltre, l’assunzione di alimenti contenenti vitamina C e selenio può favorire la biosintesi del glutatione.

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