Istamina e Antistaminici: Struttura, Attività e Terapia
L’istamina, o β-(4-immidazolil)etilammina, è presente in quasi tutti i tessuti animali ed è il risultato della decarbossilazione dell’istidina ad opera dell’enzima istidincarbossilasi. Questa molecola possiede diverse attività farmacologiche, tra cui la capacità di dilatare i vasi sanguigni, aumentare la permeabilità delle pareti capillari, contrae la muscolatura liscia dei vari tessuti, stimolare la secrezione gastrica e agire sul muscolo cardiaco.
In condizioni normali, l’istamina non manifesta sintomi nocivi in quanto è presente legata nei tessuti ai mastociti e nel sangue ai polinucleati basofili. Tuttavia, in determinate situazioni come nelle reazioni allergiche e anafilattiche, la liberazione in eccesso di istamina può causare manifestazioni patologiche simili a quelle verificatesi in fenomeni allergici e anafilattici.
Diversi composti sono in grado di liberare istamina dai depositi tissutali, contribuendo alla comparsa di fenomeni allergici e anafilattici come orticaria, febbre da fieno, rinite parossistica e altri sintomi allergici e asmatici. Per contrastare gli effetti dell’istamina, vengono impiegati antistaminici, farmaci capaci di antagonizzare gli effetti farmacologici di questa molecola.
Gli antistaminici agiscono contrastando gli effetti dell’istamina a vari livelli, poiché questa sostanza può agire in molteplici distretti del corpo. Ciò rende cruciale l’utilizzo di farmaci in grado di agire in maniera selettiva e mirata sugli specifici recettori coinvolti nelle reazioni infiammatorie e allergiche.
La storia degli antistaminici risale al 1937, quando fu scoperto che l’etere dietilamminoetilico del timolo possedeva attività antagonista nei confronti dell’istamina. Successivamente sono stati introdotti vari farmaci antistaminici, tra cui l’Antergan, N’,N’-dimetil-N-(fenilmetil) etano-1,2 diammino, considerato l’autentico capostipite dei farmaci antistaminici, e il Neo-antergan.
La sostituzione isosterica è una metodologia ampiamente utilizzata nella modulazione molecolare e rappresenta un approccio fondamentale nello sviluppo di antistaminici. Questa strategia consente di introdurre modificazioni nella struttura della molecola al fine di mantenere intatta la sua capacità di interagire con il recettore biologico di riferimento.
Gli antistaminici anti-H1 contrastano l’azione dell’istamina sulla muscolatura bronchiale e vascolare e sul sistema nervoso centrale, mentre quelli anti-H2 inibiscono l’attività dell’istamina sulla secrezione gastrica. Tra i farmaci antistaminici di uso comune si annoverano desclorfeniramina, loratadina, cetirizina e oxatomide.
In conclusione, l’utilizzo degli antistaminici rappresenta una risorsa fondamentale nel trattamento dei sintomi allergici, fornendo un valido supporto nell’attenuazione degli effetti dell’istamina a livello dei recettori specifici coinvolti nelle reazioni infiammatorie e allergiche.