Orbitali p e i loro caratteri unici
Gli orbitali p presentano una struttura particolare con due lobi e una fase opposta, indicata dai segni + e -, a causa della presenza di un piano nodale. Questo piano rappresenta l’area in cui non vi è possibilità di trovare l’elettrone. Un orbitale rappresenta la regione in cui esiste una probabilità maggiore del 90% di trovare l’elettrone, secondo calcoli matematici e dati sperimentali.
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Numeri quantici che definiscono gli orbitali p
Gli orbitali p sono caratterizzati da un numero quantico secondario l uguale a 1, e quindi l’orbitale con l’energia più bassa è il 2p. I numeri quantici magnetici m per gli orbitali p vanno da -1 a +1 (compreso lo zero) quando l = 1, risultando in tre numeri quantici magnetici distinti.
Si distinguono tre orbitali p con lo stesso livello energetico, noti come px, py e pz. Questi orbitali sono ortogonali tra loro, poiché px è simmetrico rispetto all’asse x, py rispetto all’asse y e pz rispetto all’asse z. L’energia di un orbitale 2p è leggermente superiore a quella di un orbitale 2s.
Configurazione elettronica e distribuzione degli elettroni negli orbitali p
Secondo il principio di esclusione di Pauli, un orbitale p può contenere fino a sei elettroni. Ad esempio, un orbitale 2p ha sei possibili configurazioni elettroniche, con differenti valori per i numeri quantici.
La configurazione elettronica del neon, con 10 elettroni, è 1s², 2s², 2p². Per quanto riguarda l’azoto, i tre elettroni nell’orbitale 2p si distribuiscono uno in px, uno in py e uno in pz, seguendo la regola di Hund. I loro numeri quantici riflettono la distribuzione specifica degli elettroni in questi orbitali.