Ozono: struttura, sintesi e CFC

Ozono: la molecola essenziale che protegge la Terra

L’ozono, con formula O3, rappresenta uno degli stati allotropici dell’ossigeno ed è presente negli strati superiori dell’atmosfera, concentrato nell’ozonosfera. Questo gas svolge un ruolo fondamentale nel proteggere la Terra dalle dannose radiazioni UV, e la sua importanza è stata scoperta nel lontano 1839 dal chimico tedesco Christian Friedrich Schönbein.

Struttura dell’ozono e sue proprietà

La struttura dell’ozono consiste in un atomo centrale di ossigeno legato a un altro atomo tramite un legame semplice e all’altro tramite un legame doppio, creando così una risonanza che conferisce alla molecola una separazione di carica. L’ozono si presenta come un gas incolore o di colore blu chiaro, poco solubile in acqua ma solubile in solventi apolari come il tetracloruro di carbonio. A temperature inferiori a -193.2 °C, può solidificarsi assumendo un colore viola scuro.

Sintesi e degradazione dell’ozono

L’ozono si forma naturalmente nella stratosfera quando i raggi UV solari interagiscono con le molecole di ossigeno presenti. Tuttavia, il processo di degradazione dell’ozono può verificarsi per via di sostanze antropiche come i fluoroclorocarburi, che liberando cloro nella stratosfera causano una reazione che porta alla trasformazione dell’ozono in ossigeno molecolare e conseguente assottigliamento dello strato protettivo dell’ozonosfera.

Impatto ambientale e trattato internazionale

L’evidenza di questo deterioramento è stata all’origine del noto fenomeno del “buco dell’ozono”. Il Protocollo di Montreal, ratificato da numerose nazioni, ha stabilito misure per ridurre l’utilizzo di sostanze dannose per lo strato di ozono, dimostrando l’importanza di un impegno globale per la protezione dell’ambiente e il ripristino della nostra preziosa ozonosfera.# Il Trattato di Montreal e la protezione dello strato di ozono

Il Trattato di Montreal, ratificato nel 1987, si propose di limitare la produzione di sostanze dannose per lo strato di ozono. L’Unione Europea recepì il trattato nel 1994, dando avvio a misure concrete per proteggere l’ambiente.

Evoluzione dei refrigeranti verso maggiore sostenibilità

In seguito alla bandita dei cloro-fluoro-carboni (CFC), gli idroclorofluorocarburi (HCFC) vennero introdotti come sostituti, con un impatto minore sull’ozono. Tuttavia, a causa del loro impatto sull’effetto serra, anch’essi furono vietati a partire dal 2009. Questo evento ha innescato una duplice evoluzione nel settore refrigerante.

Nuove frontiere: refrigeranti sostenibili

Il mercato ha iniziato a muoversi in due direzioni distinte: da un lato, la ricerca di refrigeranti sintetici con minor impatto ambientale; dall’altro, la rivalutazione dei refrigeranti “naturali”.

Proiezioni per il ripristino dello strato di ozono

Grazie al rispetto delle politiche stabilite dal protocollo di Montreal, gli scienziati hanno recentemente annunciato che, mantenendo le attuali direttive, lo strato di ozono dovrebbe recuperare i livelli del 1980 entro il 2040.

Per maggiori informazioni sul tema, è possibile leggere l’articolo riguardante [la chiusura del buco dell’ozono entro il 2040](https://chimica.today/news/chiusura-del-buco-dellozono-nel-2040/).

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