back to top

Produzione del ferro: ottenimento, processo Bessmer

La produzione del ferro: processo di ottenimento e processo Bessemer

Per ottenere il ferro dai minerali, vengono impiegati processi siderurgici in cui i minerali vengono ridotti con carbone, di solito il coke metallurgico ottenuto per distillazione secca di litantraci.

Il ferro è il secondo metallo più abbondante nella crosta terrestre, dopo l’alluminio, ed è considerato uno dei componenti principali del nucleo terrestre, insieme al nichel. Presente in natura in diversi minerali come ematite (Fe2O3), magnetite (Fe3O4), limonite (FeO(OH)), siderite (FeCO3) e pirite (FeS2), il ferro è stato conosciuto fin dall’antichità ed è ampiamente diffuso.

Il processo di riduzione avviene in forni alti fino a trenta metri chiamati altiforni. La miscela bilanciata di minerale, coke e fondente viene immessa dall’alto, mentre il metallo fuso viene estratto più volte al giorno dal crogiolo sottostante. Durante questo processo, la temperatura all’interno dell’altoforno raggiunge valori tra i 200 e i 2000°C.

In questo contesto, il carbone reagisce con l’ossigeno production un gas riducente, il monossido di carbonio, che facilita la riduzione del minerale solido e aumenta la temperatura all’interno del forno. Le reazioni avvengono in diverse fasi e contribuiscono ad elevare la temperatura all’interno dell’altoforno.

Il ferro estratto dal processo non è puro e costituisce la ghisa, contenente in media il 4% di carbonio, il 2.5% di silicio, il 2% di fosforo, lo 0.1% di zolfo e fino al 2.5% di manganese. La ghisa viene ottenuta in due forme, la ghisa bianca e la ghisa grigia, con proprietà e utilizzi diversi.

La gran parte della ghisa prodotta viene convertita in acciaio attraverso processi di raffinazione che comportano l’ossidazione del carbonio, l’eliminazione del fosforo e dello zolfo, e l’aggiunta di altri metalli per conferire le proprietà desiderate.

Il processo di ottenimento del ferro e la produzione della ghisa sono fasi fondamentali nella lavorazione del ferro e nella produzione di acciaio, materiali di importanza cruciale per numerose applicazioni industriali.Lavorazioni dell’acciaio: tecniche e proprietà

L’acciaio viene prodotto attraverso varie tecniche, ciascuna delle quali conferisce caratteristiche uniche al prodotto finale. Un metodo tradizionale è il “crogiolo aperto”, in cui la ghisa viene mantenuta fusa in recipienti poco profondi. Un’altra opzione è il “processo Bessemer”, un processo rapido che impiega circa 10-20 minuti per ciclo e produce un prodotto di qualità inferiore. Esistono anche altri processi come i forni Martin e i forni elettrici, utilizzati per produrre acciai speciali. Gli acciai differiscono a seconda del contenuto di carbonio: quelli a basso tenore sono duttili e malleabili, mentre quelli ad alto contenuto di carbonio sono particolarmente duri e utilizzati per costruire utensili. Gli acciai inossidabili contengono cromo e nichel, mentre quelli per utensili includono tungsteno, vanadio e cromo.

Le proprietà meccaniche di un acciaio dipendono non solo dalla composizione chimica, ma anche dai trattamenti termici a cui è sottoposto. Ad esempio, l’acciaio può diventare molto duro e fragile se è riscaldato vicino al punto di fusione e raffreddato rapidamente per immersione in acqua o olio (tempera). La fragilità può essere attutita mediante il processo di ricottura a temperatura intorno ai 300°C. Questi cambiamenti di proprietà sono legati agli equilibri di fase ferro-carbonio e alla stabilizzazione mediante raffreddamento rapido della fase austenitica.

Proprietà dell’acciaio

Il ferro puro esiste in tre modificazioni cristalline: a bassa temperatura è stabile la forma α con reticolo cubico a corpo centrato; a 910 °C si ha la forma γ con struttura cubica a facce centrate; a 1390 °C torna ad essere stabile una forma cubica a corpo centrato, la forma δ; il ferro fonde a 1535 °C. fino a 768 °C è ferromagnetico, ovvero conserva la magnetizzazione anche quando è cessata l’azione del campo magnetizzante.

Il metallo puro è argenteo, duttile e malleabile e si combina con quasi tutti i non metalli a temperature moderate. Si scioglie in acidi non ossidanti dando lo ione Fe2+, mentre in quelli ossidanti dà lo ione Fe3+; in ambiente fortemente ossidante si passiva. I principali stati di ossidazione del ferro sono II e III. Il ferro è un elemento di estrema importanza biologica: è presente infatti nella emoglobina e nella mioglobina oltre che in vari enzimi.

GLI ULTIMI ARGOMENTI

Leggi anche

Niobato di sodio emerge come materiale chiave per innovazioni tecnologiche, con applicazioni in campi avanzati.

Il niobato di sodio (NaNbO₃) è un ossido inorganico appartenente alla classe dei niobati alcalini, noto per le sue eccellenti proprietà ferroelettriche, antiferroelettriche, piezoelettriche...

Svolta rivoluzionaria nella ricerca su N,N-dimetilacetammide

La N,N-dimetilacetammide (DMA) sta conquistando il mondo della chimica industriale come un vero campione, con la sua formula molecolare C₄H₉NO e struttura CH₃CON(CH₃)₂ che...

Approccio Hartree-Fock in meccanica quantistica.

Il Metodo Hartree-Fock nella Chimica Quantistica La chimica quantistica computazionale si avvale del metodo Hartree-Fock come base essenziale. Spesso, questo approccio funge da punto di...
è in caricamento