La bentonite, un’argilla naturale a struttura stratificata composta principalmente da minerali argillosi del gruppo delle smectiti – con la montmorillonite come componente dominante – rivela proprietà di assorbimento e rigonfiamento che stanno rivoluzionando numerosi settori, dall’ingegneria civile alla medicina e dalla depurazione ambientale alla cosmetica. Questo materiale, originato da processi vulcanici, possiede capacità chimico-fisiche che lo rendono un vero e proprio prodigio naturale, essenziale per applicazioni sostenibili e ad alta efficienza.
Origine e composizione della bentonite
Indice Articolo
- Proprietà chimico-fisiche
La bentonite emerge da un processo geologico affascinante e altamente trasformante, dove ceneri vulcaniche subiscono alterazioni in ambienti acquosi ricchi d’acqua, come laghi o falde acquifere. Questo meccanismo porta alla formazione di minerali argillosi del gruppo delle smectiti, dominati dalla montmorillonite, un fillosilicato 2:1 con struttura che cattura molecole d’acqua e cationi. La sua formula, come (Na,Ca)₀.₃(Al,Mg)₂Si₄O₁₀(OH)₂·nH₂O, varia in base a fattori come il vulcanismo e l’ambiente, includendo altri minerali come illite, caolinite e quarzo, rendendola un materiale multifasico di incredibile versatilità.
Proprietà chimico-fisiche
La bentonite sfoggia proprietà chimico-fisiche che la elevano a protagonista in scenari industriali, grazie alla sua struttura lamellare che permette un rigonfiamento spettacolare fino a 15 volte il volume originale al contatto con l’acqua, formando gel stabili. Con una capacità di scambio cationico fino a 100 meq/100 g e una superficie specifica oltre 600 m²/g, essa eccelle nell’adsorbimento e nella plasticità, offrendo prestazioni eccezionali in sospensioni e applicazioni dove la viscosità e la coesione giocano un ruolo chiave, come nelle barriere impermeabili e nei processi di purificazione.