Il selenio è un non metallo appartenente al 4° Periodo e al 16° Gruppo della Tavola periodica ovvero al gruppo dei calcogeni.
È presente in natura nei minerali contenenti solfuro in cui sostituisce parzialmente lo zolfo.
Il chimico svedese Berzelius nel 1817 scoprì il selenio ma solo nel 1957 Schwarz e Foltz dimostrarono che la carenza di selenio poteva causare degenerazione necrotica del fegato.
La comprensione delle basi fisiologiche di un fabbisogno nutrizionale di selenio avvenne nel 1973, quando si dimostrò che il selenio era un componente essenziale degli enzimi dei mammiferi come la glutatione perossidasi
Esso è un microminerale che gioca un ruolo molto importante nell’organismo contribuendo alla crescita, sostenendo una sana attività muscolare.
Inoltre riduce la tossicità di alcuni elementi come il mercurio, rinforza il sistema immunitario e ritarda la diffusione di alcuni virus.
Funzioni
Il selenio svolge un ruolo biologico importante negli organismi viventi, principalmente per la sua presenza in una famiglia di proteine chiamate selenoproteine.
La principale forma biologica del selenio è la selenocisteina, un analogo della cisteina sintetizzato da una serina legata al t-RNA. Le selenoproteine identificate nell’uomo sono 25 e sono accomunate nel coinvolgimento nelle reazioni di ossidoriduzione.
Le selenoproteine sono responsabili della funzione e della regolazione degli ormoni tiroidei e agiscono da regolatori della crescita, dello sviluppo e della differenziazione. Giocano un ruolo nella risposta immunitaria aspecifica, come neutralizzatori delle risposte infiammatorie. Partecipano anche indirettamente al meccanismo di guarigione delle ferite come riduttori di stress ossidativo.
La glutatione perossidasi è la principale selenoproteina presente nel corpo umano, che aiuta nel controllo della produzione eccessiva di radicali liberi
Il selenio oltre che come antiossidante agisce nei cicli immunologici, dove può essere incorporato in modo con l’amminoacido metionina nelle proteine del corpo.
Alimenti
Il selenio è presente negli alimenti sotto forma di selenocisteina, selenato, selenite e principalmente di selenometionina.
È contenuto in alimenti quali:
- noci del Brasile
- tonno a pinna gialla
- sardine sott’olio
- gamberetti
- fegato di manzo
- pollo
- ricotta
- uova