Simboli chimici: un viaggio attraverso la Tavola Periodica

Il primo uso di simboli chimici potrebbe essere fatto risalire all’antico Egitto e ai manoscritti greci. La maggior parte dei simboli usati dagli alchimisti dal XVII al XVIII secolo furono creati dagli stessi alchimisti. Lo scopo principale dell’uso dei simboli era ridurre i testi e migliorare la velocità di lettura dei libri di alchimia.

simboli alchemici

Tuttavia i simboli alchemici potevano creare confusione: alcuni simboli con significati diversi sembravano molto simili, e gli stessi simboli potrebbero essere usati per indicare significati diversi da diversi alchimisti. Molti elementi avevano simboli che si ispiravano a pianeti come, ad esempio, il piombo corrispondeva a Saturno, lo stagno a Giove, il ferro a Marte, l’oro al Sole, l’argento alla Luna e il rame a Venere

 

elementi secondo Lavoisier

Nel 1789 Antoine Lavoisier nel suo Traité Élémentaire de Chimie introdusse un elenco di 33 elementi o sostanze che non potevano essere ulteriormente scomposti.

Nel 1808 John Dalton propose una nuova serie di simboli standard per gli elementi chimici che, tuttavia, non si presentavano sotto forma di lettere ed erano quindi difficilmente memorizzabili.
Avevano, però, dei vantaggi: ogni simbolo rappresentava un atomo e la formula di un composto era composta dai simboli dei suoi elementi e indicava quanti di questi atomi erano presenti nella molecola.

Solo nel 1813 Jöns Jacob Berzelius suggerì di usare solo lettere, sostenendo che sono più facili da scrivere e stampare. Propose di considerare, per i simboli chimici, l’iniziale del nome latino di ciascuna sostanza elementare, ma poiché molte hanno la stessa iniziale sarebbero state distinte in classi. Nella classe dei metalloidi si usa solo la lettera iniziale, in quella dei metalli le prime due lettere della parola se la prima è comune ad altre classi

Se le prime due lettere sono comuni a due metalli, si aggiunge alla lettera iniziale la prima consonante che non hanno in comune. Ad esempio S = zolfo, Si = silicio, Sb = stibium antimonio, Sn = stannum stagno. Con alcune modifiche, i simboli di Berzelius sono quelli che si usano ancora oggi.

I simboli chimici attuali

Molti dei simboli chimici derivano dai nomi latini o greci degli elementi, mentre altri da nomi di persone o luoghi associati alla scoperta o all’isolamento dell’elemento stesso. La Tavola Periodica continua ad essere aggiornata con la scoperta di nuovi elementi, e la I.U.P.A.C., come ha fatto nel 2016 per i nuovi quattro elementi assegna loro il nome e il simbolo.

Attualmente sono presenti nella Tavola Periodica 118 elementi e tutti i Periodi sono completi. Tuttavia ciò non significa che non possano esistere altri elementi. Si può ritenere che non vi siano ulteriori elementi naturali ma i laboratori sono alla ricerca per ottenere elementi nuovi e più pesanti.

L’aspettativa degli scienziati, infatti, è di trovare ulteriori elementi con numero atomico più grande ma con tempi di dimezzamento molto maggiori rispetto agli ultimi quattro ovvero al nihonio, moscovium, tennessine  e oganesson. Tali elementi, infatti, hanno un’emivita inferiore al secondo.

L’intento è quindi di raggiungere la cosiddetta isola di stabilità ovvero la regione della tavola che possa ospitare elementi che abbiano maggiori utilizzi.

Etimologie dei nomi degli elementi

Il nome di alcuni elementi e i relativi simboli chimici ha origine dal colore: ad esempio il nome cloro deriva dal greco χλωρός, che significa verde pallido in riferimento al colore del gas a temperatura e pressione ambiente. Il nome del cesio deriva dal latino caesium che significa azzurro a causa delle due righe azzurre che compaiono nel suo spettro di emissione.

Einstein

Altri elementi hanno il nome di persone reali o mitiche: ad esempio l’einsteinio prende il nome da Albert Einstein scopritore della Teoria della relatività, il fermio da Enrico Fermi pioniere della fisica nucleare e il laurenzio da Ernest Lawrence inventore del ciclotrone. Il nome promezio deriva da Prometeo, uno dei titani della mitologia greca, che rubò il fuoco agli dei e ne fece dono ai mortali mentre il nome tantalio deriva dal  personaggio mitico di Tantalo.

Vi sono poi elementi il cui nome deriva da paesi o nazioni come lo stronzio che prende il nome da Strontian, un villaggio della Scozia nei pressi del quale il minerale stronzianite è stato scoperto o il rame che prende il nome dall’isola di Cipro.

Alcuni elementi prendono il nome da corpi celesti come il mercurio, il nettunio e l’uranio che prendono il nome dai pianeti o il palladio che il suo scopritore William Hyde Wollaston chiamò così in onore del planetoide Pallade appena scoperto.

Gli elementi e i rispettivi simboli chimici costituiscono, nella Tavola Periodica l’immagine più affascinante della Chimica: una Tavola Periodica  fa sfoggio di sé in tutti i laboratori e nelle aule del mondo e costituisce una continua fonte di informazioni anche per gli addetti ai lavori.

 

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