Titano: la chimica di un mondo alieno

Titano, il più grande satellite di Saturno, fu scoperto nel 1665 dall’astronomo olandese Christiaan Huygens ed è l’unico satellite del sistema solare dotato di una intensa nube. Prima dell’era spaziale si sapeva poco di questo satellite fin a quando la sonda Cassini-Huygens si posò sulla sua superficie nel 2005. La superficie di Titano è coperta di fiumi, laghi e oceani di metano su cui piove metano liquido in ciclo analogo a quello dell’acqua sulla terra.

Avvalendosi di modelli computazionali i ricercatori hanno dimostrato che una sostanza chimica della superficie di Titano potrebbe gettare le basi per la formazione della vita. Nella freddissima atmosfera di Titano questa sostanza potrebbe agire da catalizzatore per reazioni chimiche assorbendo energia dalla luce solare anche attraverso la nube densa.

Il ciclo del metano, il clima freddo e la mancanza di acqua liquida sulla superficie del satellite forniscono lo spunto di come potrebbe essere la vita in un mondo completamente diverso e, per certi versi, simile a quello della Terra.

Lo scienziato statunitense Jonathan Lunine e il suo team hanno esaminato l’evoluzione chimica precedente alla comparsa della vita che si può verificare in condizioni analoghe a quella di Titano.

Titano e mondo alieno

La molecola che potrebbe essere l’origine della vita sulla terra è il cianuro di idrogeno costituita da idrogeno, carbonio e azoto. Essa potrebbe essere il precursore di amminoacidi e acidi nucleici ovvero delle biomolecole . Queste specie sono indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli esseri viventi. E’ stato scoperto che il cianuro di idrogeno, che è la fonte principale di idrogeno , può polimerizzare in presenza di una base come l’ammoniaca. Si ottiene  una polvere di colore giallo-bruno che può essere estratta dall’acqua per dare α-amminoacidi.

Tramite modelli computazionali il team di ricercatori hanno dimostrato che tali polimeri hanno proprietà interessanti che possono supportare la chimica prebiotica alle temperature di Titano.

I polimeri formati dal cianuro di idrogeno sono in grado di assorbire un ampio spettro di luce. Tra cui  le lunghezze d’onda che possono penetrare nella densa atmosfera di Titano. Ciò  suggerisce che tale energia possa essere utilizzata per reazioni chimiche.

I polimeri inoltre sono flessibili e possono adottare diverse strutture e alcune di queste possono agire da catalizzatori. Essi potrebbero  accelerare reazioni chimiche prebiotiche, mentre altri  interagire per formare strutture più complesse.

Tuttavia solo altre missioni su Titano possono confermare alcune di queste ipotesi in quanto l’atmosfera di Titano ha finora impedito maggiori approfondimenti.

La chimica, come scienza, è una disciplina giovane, della quale non sono state certamente sfruttate tutte le potenzialità e solo nuove ricerche, opportunamente finanziate, possono aprire il varco a nuovi orizzonti.

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