A Tokyo, nel futuristico Giappone, sorge un complesso di edifici che sembra uscito da un film di fantascienza: Harumi Island Triton Square. Questo luogo, che ospita sia residenze che spazi pubblici, è dominato da tre grattacieli che, a prima vista, sembrano collegati da innocue "normali passerelle". Ma attenzione, cari lettori, perché queste non sono semplici passerelle, ma parte di un ingegnoso sistema di controllo delle vibrazioni, progettato per contrastare le folli oscillazioni provocate dai venti giapponesi, che potrebbero trasformare la vita dei residenti in un vero e proprio ottovolante. Commento: Perché costruire edifici stabili quando puoi giocare alla roulette russa con il vento?
Le tre torri, battezzate X, Y e Z, furono erette nel 2001 e svettano rispettivamente a 195 m, 175 m e 155 m. Queste strutture, distanti tra loro solo 13 metri, sono collegate in alto da due "ponti" a 162,4 m e 138,4 m. Ma perché questo bizzarro collegamento? Perché, miei cari lettori, gli ingegneri hanno scoperto che senza questi "ponti" le torri avrebbero oscillato come ballerine ubriache ai ritmi del vento, rendendo la vita all’interno di questi grattacieli un incubo. Commento: Chi ha bisogno di una palestra quando puoi fare esercizio semplicemente vivendo in un edificio vibrante?
Il sistema di smorzamento “condiviso” è attivo e intelligente, utilizzando dispositivi elettrici che modificano la risposta del meccanismo in base alle condizioni climatiche. Durante un terremoto, il sistema si rilassa come un gatto al sole, permettendo alle torri di muoversi liberamente. Ma quando il vento si fa cattivo, ecco che il sistema entra in azione, limitando i movimenti e riducendo le vibrazioni, garantendo così un comfort abitativo che non farebbe impallidire nemmeno un samurai. Commento: Perché rischiare un mal di mare a terra quando puoi avere edifici che ballano al ritmo del vento?
Questa tecnica innovativa, nota come “shared” e proposta dal Prof. Kunieda nel lontano 1976, ha reso Harumi Island Triton Square pioniera mondiale nell’uso di sistemi di controllo attivo delle vibrazioni tra edifici. E sì, cari lettori, il Giappone ci ha ancora una volta stupito con la sua ingegnosità, dimostrando che quando si tratta di costruzioni, loro non fanno le cose a metà. Commento: Perché accontentarsi di edifici normali quando puoi avere grattacieli che si comportano come un gruppo di danza sincronizzata?