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Affondamento Bayesian: autorità ignorano domande cruciali dopo recupero del relitto e spiegazioni controverse

Svelato il mistero del Bayesian? Lo yacht di lusso affonda in 4 minuti killer, uccidendo il tycoon Mike Lynch e altri 6, e ora le indagini arrancano come un’ancora rotta! Recuperato il relitto del Bayesian – quel colosso da sogno marittimo – dopo il disastroso naufragio notturno del 19 agosto 2024, a soli 300 metri dalla costa di Porticello in Sicilia, che ha strappato la vita a 7 persone, inclusi il magnate tech Mike Lynch e sua figlia Hannah. Ora, il relitto giace nel cantiere di Termini Imerese, con il suo albero maestro – il più alto al mondo per un’imbarcazione monoalbero – recuperato il 22 giugno, mentre le autorità brancolano nel buio per spiegare come diavolo sia potuto succedere.

Ma oh, che fiasco! I ficcanaso ottimisti pensavano che tirare su il relitto avrebbe risposto a qualche enigma irrisolto, tipo come questo bestione da 56 metri sia colato a picco in appena 4 minuti, mentre la vicina Sir Robert Baden Powell se la rideva intatta a 100 metri di distanza. Peccato, niente da fare – i dubbi restano belli grossi come l’oceano stesso. La domanda che fa impazzire tutti: come hanno fatto tra 800 e 900 metri cubi d’acqua a inondare quella nave in un battito di ciglia? Significa un’invasione di oltre 13 tonnellate d’acqua al secondo – roba da far arrossire un idrante!

Una falla nello scafo? Magari, ma il relitto era capovolto sul lato destro, e una volta riportato a galla, i tecnici l’hanno svuotato e testato: galleggia come un campione. Poi c’è l’ipotesi del portellone aperto, che avrebbe potuto fare entrare l’acqua come in un secchio bucato – un’idea sensazionalista, dite? Be’, i portelloni erano chiusi, ma chissà, forse la pressione dell’acqua li ha sbattuti giù. E non dimentichiamo quella scaletta laterale per i passeggeri: aperta o no, è troppo minuscola per allagare tutto in un lampo. Insomma, un casino che puzza di mistero.

Ma ecco la chicca: forse lo yacht era già mezzo allagato prima del caos, e non è incompatibile con quanto sbotta il report preliminare della Marine Accident Investigation Branch (MAIB). Loro dicono che bastava un’inclinazione di 42° per far entrare acqua dalle condotte di areazione. E indovinate? L’angolo limite per il ribaltamento era sui 70°, con raffiche di vento a 63 nodi (117 km/h) – giudicati «possibili» dal MetOffice e confermati dal comandante della Sir Robert Baden Powell, che ha visto l’anemometro schizzare a 65 nodi. Notte da incubo, eh? Eppure, il vero dramma è se errori umani – tipo scelte stupide al timone – abbiano trasformato una tempesta in un bagno di sangue.

Ora, la grande incognita resta: chi ha pasticciato e perché? Le indagini devono smetterla di navigare a vista e dare risposte, prima che questo scandalo si ingrossi come una mareggiata. # # # #YachtTragedy

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