Dopo una cena in Tunisia, alcuni ex agenti dei servizi segreti italiani in pensione sono stati ricoverati per avvelenamento da semi di pesca. Per uno degli agenti, l’ingestione di questi semi si è rivelata letale. Al momento sono in corso delle indagini per capire come sia stato possibile.
La presenza di glucosidi cianogenetici nei noccioli di pesca
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L’amigdalina, presente nei noccioli di pesca, fa parte di un gruppo di sostanze chiamate glicosidi cianogenetici, che possono rilasciare acido cianidrico quando entrano in contatto con certi enzimi. Queste molecole sono presenti in oltre 3000 specie di piante e vengono utilizzate come meccanismo di difesa.
La chimica dietro l’avvelenamento da semi di pesca
L’amigdalina è costituita da una parte zuccherina e una non zuccherina, che diventano tossiche solo quando il composto viene ingerito e incontra determinati enzimi nello stomaco. Questa reazione provoca la liberazione di acido cianidrico, che può essere letale per gli esseri umani.
Tossicità dell’acido cianidrico: un meccanismo letale
L’acido cianidrico rilascia ioni cianuro nel circolo sanguigno, che si legano all’enzima citocromo ossidasi a3 bloccando l’utilizzo di ossigeno, causando la morte cellulare per ipossia.
Sintomi e dosi tossiche: la pericolosità dell’avvelenamento da cianuro
I sintomi dell’avvelenamento da cianuro includono disturbi neurologici, cardiaci e respiratori, con dosi letali che si aggirano tra 0.5 e 3 mg/kg di peso corporeo, attenuati dalla produzione di ossigeno nel sangue.